Mondo

In Siria la crisi più grave degli ultimi vent’anni

Sono quasi due milioni le persone fuggite dal Paese dall’inizio dell’anno, in quella che l’Onu ha definito la crisi dei rifugiati più grave dal genocidio in Rwanda del 1994

di Redazione

L’emergenza dei rifugiati siriani è la più grave degli ultimi vent’anni. Lo ha dichiarato il capo dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Antonio Guterres durante una delle rare sessioni pubbliche del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York. Si calcola che, dall’inizio del 2013, siano circa 1.800.000 le persone fuggite dal Paese. Una media di 6 mila abitanti al giorno per un  esodo di dimensioni drammatiche, le cui cifre ufficiali rischiano di essere inferiori all’effettivo numero di rifugiati.

Le Nazioni Unite stimano che dall’inizio della guerra siano morte 93 mila persone e siano circa 5 mila le vittime uccise nel conflitto ogni mese.

Nonostante la crisi dei rifugiati siriani sia stata definita dall’ONU come la più grave dal genocidio in Rwanda nel 1994, la comunità internazionale non è ancora stata in grado di intervenire in modo efficace a favore della risoluzione del conflitto. Le azioni delle Nazioni Unite sono state ostacolate dal mancat accordo tra le potenze occidentali, che hanno chiesto la fine del mandato del presidente Bashar al-Assad e la Russia che continua ad offrire un sostegno al regime. L’incapacità di raggiungere un accordo ha reso impossibile persino l’organizzazione di una conferenza di pace sulla situazione del Paese che risulta essere sempre più drammatica e, secondo Guterres, rischia di compromettere la stabilità dell’intera regione. Sono infatti centinaia di migliaia i profughi siriani che si sono riversati in Libano, Giordania e Iraq.

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