Nato a Washington 44 anni fa, da ragazzino ha girato il mondo al seguito del padre, corrispondente per il New York Times e il Washington Post. E’ nelle sale italiane con Mondovino: da sommelier esperto, indaga sul potere che gira attorno alle uve migliori del pianeta, dalla Napa Valley a Firenze.
Mondovino esce con altri documentari di denuncia: è cambiata la sensibilità del pubblico?
Sappiamo che i telegiornali, la stampa e internet non ci consentono di capire la realtà in cui viviamo. La gente sente il bisogno della verità delle immagini.
Che cosa dà il documentario?
Il pubblico merita di vedere storie dominate dal senso di umanità: sentire che nella storia c?è davvero qualcosa in gioco.
In che relazione stanno cinema e vino?
Molto stretta: negli anni 70 i produttori californiani condividevano lo stesso desiderio di sperimentazione di Scorsese o Coppola. Negli 80 c?è stata un?omologazione dei sapori alle masse, così come i film divennero prodotti commerciali.
(A.M.)
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