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India: è polemica dopo la censura del documentario della BBC sugli stupri nel Paese
Il governo ha sospeso la proiezione prevista per l’8 marzo, di India’s Daughter, il documentario della BBC sullo stupro di gruppo e l'omicidio della studentessa di medicina ventitreenne, avvento su un autobus di linea, nel dicembre del 2012. Ma, secondo gli attivisti, la violenza alle donne, endemica nel Paese, non si risolve con la censura
Il governo indiano ha vietato la trasmissione, l’8 marzo, di India’s Daughter, il documentario prodotto dalla BBC sullo stupro di gruppo e l’ omicidio della studentessa di medicina ventitreenne, su un autobus di linea, nel dicembre del 2012. Il documentario, diretto da Leslee Udwin, ha raccolto l’intervista ad uno degli stupratori che, ai microfoni della BBC ha sostenuto la responsabilità delle donne vittime di stupro, dichiarando che la sua vittima, attaccata mentre tornava a casa, dopo il cinema, insieme ad un amico, non avrebbe dovuto rincasare così tardi e non avrebbe dovuto opporre resistenza ai suoi stupratori.
Rjnath Singh, ministro indiano degli interni, ha sostenuto che la censura del documentario è dovuta alle dichiarazioni estremamente violente rilasciate dallo stupratore. Secondo Singh, inoltre, per ottenere l’intervista, i produttori non avrebbero avuto i permessi per poter entrare nel carcere di Delhi, dove è stato intervistato lo stupratore. “Il governo non permetterà nessun tentativo di sfruttamento di quegli sfortunati eventi, per fini commerciali.” Ha affermato Singh. “Il rispetto e la dignità delle donne, costituiscono un valore centrale nella nostra cultura e nella nostra tradizione.”
In realtà la decisione del governo è stata duramente criticata dagli attivisti locali e da alcuni membri del parlamento. La regista, Leslee Udwin, ha risposto che tutti i permessi per le riprese e l’intervista all’interno del carcere erano in regola, dichiarando che la censura del documentario sarebbe una violazione della libertà di espressione. “Il documentario, realizzato con il pieno supporto e la cooperazione dei genitori della vittima, offre un approfondimento su un tema orribile, che ha sconvolto il mondo e ha sollevato proteste in tutto il Paese, chiedendo un cambiamento nei comportamenti, nei confronti delle donne.” Ha dichiarato un portavoce della BBC. “La realtà è che le dichiarazioni di quell’uomo, riflettono il pensiero di molti uomini in India e perché, davanti a questo ci tiriamo indietro?” Ha affermato Anu Aga, imprenditrice indiana e membro del Parlamento. “Censurare il film non è la risposta. Dobbiamo affrontare il fatto che gli uomini in India non rispettano le donne e ogni volta che ci troviamo davanti a uno stupro, la colpa ricade sulla donna. Non sono solo le dichiarazioni di quell’uomo, è ciò che pensano molti uomini in India. Dobbiamo essere consapevoli e non facciamo finta che tutto vada bene”.
Foto: DIBYANGSHU SARKAR/AFP/Getty Images
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