Non profit
India, Marelli: religiosi cerchino dialogo
Il direttore di Focsiv rilancia il discorso del Papa
di Redazione
L’uccisione del leader estremista indù Swami Laxmanananda Saraswati avvenuta la sera di sabato 23 agosto nella sede del suo ashram, nel distretto di Kandhamal, in India, ha scatenato un’ondata di violenza che ha portato in pochi giorni nel paese alla morte di una missionaria laica, al rogo di un orfanotrofio e a numerosi incidenti che ancora non accennano a fermarsi.
Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel Mondo Focsiv, si unisce all’appello lanciato in queste ore da Benedetto XVI affinché leader religiosi e autorità civili possano “lavorare insieme per ristabilire tra i membri delle varie comunità la convivenza pacifica e l’armonia che sono sempre state segno distintivo della società indiana”. Presente in India attraverso numerosi suoi organismi impegnati in progetti di sviluppo, la Focsiv condanna con fermezza ogni attacco alla vita umana la cui sacralità esige il rispetto di tutti.
“La condanna delle violenze, da qualunque parte esse vengano” dice Marelli “da sempre connota il modo di pensare e di vivere il nostro impegno nei paesi in via di sviluppo. Il dialogo, come strada per raggiungere la pace, è la sfida che ci proponiamo. D’altra parte, l’esperienza della storia testimonia che il dialogo è necessario per la vera pace, anche se poi il desiderio di pace affermato da tutti i governanti, dai partiti politici, dalle organizzazioni internazionali e dai cittadini in generale, non si concretizza perché a questa aspirazione non corrisponde la messa in campo di strumenti e mezzi adeguati. Basti pensare ai cospicui fondi che i governi continuano ad investire sugli armamenti. Il vero dialogo, invece, è ricerca del bene con mezzi pacifici; volontà costante di ricorrere a tutte le possibili formule di negoziati, di mediazioni, di arbitrato, per far sì che i fattori di avvicinamento prevalgano sui fattori di divisione e di odio. E’ un riconoscimento della dignità inalienabile degli uomini che poggia sul rispetto della vita umana. Una cosa che purtroppo, ad oggi, non è però garantita a tutti i popoli e le persone del mondo”.
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