Non profit
India, scuole cattoliche chiuse per lutto
In migliaia si sono riversati per le strade per protestare contro le violenze verso i cristiani
di Redazione
Oggi migliaia di scuole cattoliche in tutta l’India hanno chiuso i battenti, mentre insegnanti e studenti si sono riversati nelle strade del Paese per protestare contro le violenze ai danni della comunità cristiana dell’Orissa. Lo riferisce l’Agenzia Asianews. Su invito della Conferenza episcopale indiana, quasi 25mila fra asili, scuole, istituti superiori e università, avviati dalla Chiesa cattolica nel corso della sua pluricentenaria storia in India, hanno interrotto le normali attività; i cattolici hanno dato vita a manifestazioni pacifiche, alle quali si sono unite anche diverse scuole e organizzazioni non cristiane del Paese che oggi, in segno di solidarietà, hanno sospeso le lezioni.
“La protesta intende ricordare la carneficina dei cristiani nell’Orissa – sottolinea il card Osvaldo Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana – acuita dall’incapacità del governo centrale di fermare le violenze, mentre nel Paese monta un sentimento anti-cristiano e i fedeli sono torturati e uccisi”. Il prelato afferma di voler mandare “un segnale chiaro” non solo all’India, ma in tutto il mondo sull’importanza della presenza della comunità cristiana, da sempre in prima fila “nel sociale, nell’educazione e nell’opera di assistenza verso i bisognosi”. Un’opera ancora più significativa in India perché “non tiene conto della differenza di casta” e abbraccia “tutta la popolazione”. Chiudere oltre 25mila scuole è un gesto “simbolico” dal forte impatto, che intende “risvegliare le coscienze degli indiani e dei cittadini di tutto il mondo”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.