Volontariato

Informatica: “piratato” in software su tre

La pratica della duplicazione ha causato nel 2000 danni per 11 miliardi di dollari

di Gabriella Meroni

La pirateria informatica arreca sempre più danni alle società sviluppatrici di software. Secondo i risultati dell’indagine compiuta dalla “Global Software Piracy Study” commissionata dalla Bsa, l’associazione che riunisce i maggiori produttori di software del mondo, un terzo degli applicativi commerciali viene piratato. Questo ha provocato, alle casse delle software house di tutto il mondo, danni economici per più di 11 miliardi di dollari, somma stimata soltanto per l’anno 2000. Soltanto in Europa la pirateria informatica ha raggiunto la soglia del 34%. L’Italia si piazza al terzo posto nella graduatoria dei paesi europei più colpiti da questa piaga. Il suo triste primato viene battuto soltanto dalla Spagna e dalla Grecia che con il 66% del software piratato guida la classifica. “Nonostante il segnale positivo rappresentato dalla riduzione dei crimini informatici in diversi Paesi – ha spiegato Beth Scott, Vice Presidente per l’Europa della Business Software Alliance – la pirateria software non cessa di provocare in tutto il mondo la perdita di migliaia di posti di lavoro, nonché miliardi di dollari di riduzioni salariali e mancate entrate fiscali”. “Nel tentativo di combattere questo fenomeno – ha continuato Scott – la Bsa è costantemente impegnata a promuovere attività di verifica e anti-pirateria nonché a collaborare con i governi di tutti i Paesi per porre un freno a questo allarmante problema”.

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