Famiglia
Insegnanti di sostegno solo a chi fa ricorso?
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Sfida - Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilit
di Redazione
Nella scuola italiana, per far quadrare i conti dello Stato, si toglie l?insegnante di sostegno ai disabili che non protestano per assegnarlo a chi ha fatto ricorso alla Magistratura.
CALABRIA: Bovalino. Con procedimento Cautelare n. 6328/06 il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto per l?alunno SALVATORE l?insegnamento di sostegno con rapporto 1/1. Si è dato corso alla sentenza, però non è stato nominato un nuovo docente perché le ore sono state ridotte (12 anziché 25) ad un altro disabile che sin dall?inizio dell?anno, per la gravità della sua patologia, le aveva avute assegnate tutte.
SICILIA: Milazzo. In data 26 ottobre 2006 i genitori di MARIA depositano ricorso contro la riduzione delle ore di sostegno a scuola. L?udienza è fissata per il giorno 14 marzo 2007 alle ore 10. Forse l?insegnate di sostegno arriverà a fine anno scolastico. A chi servirà? E chi restituirà un anno di scuola perduto?
SICILIA: Messina. Nel mese di dicembre i Giudici di Messina ordinano il rapporto 1/1 a CHIARA e FRANCESCO a cui era stato assegnato dall?USP (ex. CSA) il rapporto 1/2. A tutt?oggi i ragazzi hanno ancora il rapporto 1/2. Forse all?Ufficio Scolastico Provinciale di Messina stanno cercando gli alunni disabili a cui togliere le ore di sostegno per assegnarle a chi ha vinto la Causa?
Queste tre storie ci dimostrano che anche quando la Magistratura ci da ragione, nella concretezza, perdiamo. In questo modo il nostro Sindacato, pur ottenendo giustizia, ha perso in quanto non vuole le giuste ore di sostegno solo per i suoi iscritti ma per tutti gli studenti disabili.
Perché i ragazzi che non hanno i genitori che si rivolgono alla Magistratura non debbono avere le giuste ore di sostegno? Allora che fare? Ci rassegniamo? No!
Insieme dobbiamo continuare a lavorare per far cessare queste ingiustizie.
Sicuramente arriverà il giorno in cui ci sarà un Ministro dell?Istruzione che non userà il mondo della disabilità per fini economici ma si adopererà per una giustizia sociale nella scuola pubblica.
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