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Iraq: a Nassiriya si continua a sparare mentre Andreotti…

In un'intervista a Il Mattino, il senatore a vita definisce un "errore politico" l'aver smobilitato l'apparato pubblico iracheno, "delinquenti" i torturatori e giudica "senza futuro l'occupaz

di Paolo Manzo

La tv araba al Jazeera ha riferito che negli scontri che sono continuati questa mattina a Nassiriya tra i militari italiani e gli sciiti, due iracheni sono rimasti uccisi e venti feriti.

Contemporaneamente tre civili iracheni, dipendenti della coalizione Usa, sono rimasti uccisi in un attacco a Baghdad. Si tratta di due donne, che lavoravano come interpreti per gli americani, e dell’autista di una macchina che e’ stata colpita nell’imboscata. Una terza donna, secondo testimoni, sarebbe rimasta gravemente ferita.

Intanto, il senatore a vita Giulio Andreotti interviene sulla guerra in Iraq in un’intervista a ”Il Mattino’ di Napoli: ”Quando avevamo in casa gli Alleati noi italiani non vedevamo l’ora che andassero via. Prima si lascia l’Iraq agli iracheni, meglio è”.

Andreotti rincara la dose definendo ”un errore politico” lo smobilitare tutto l’apparato pubblico iracheno perché, ”così com’è la situazione non può durare a lungo. Noi stessi, del resto, abbiamo avuto alla fine della guerra un governo militare alleato che in diversi casi non ci permetteva di approvare le nostre leggi”.

Quanto alle torture, il senatore a vita sottolinea che ”bisogna distinguere le responsabilità di singoli delinquenti, perché è di questo che si tratta, da giudizi di carattere generale sui Paesi”.

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