Mondo
Iraq: ferito numero di Al Qaeda
Lo rende noto il ministro degli Interni iracheno. Intanto, strana assenza del leader religioso sciita Sadr nella preghiera del venerd
di Redazione
Il capo della branca irachena di ‘al-Qaeda’ in Iraq, Abu Ayyub al-Masri, e’ rimasto ferito in una sparatoria con le truppe governative, avvenuto ieri a nord di Baghdad: la notizia era stata riferita dapprima dall’emittente televisiva satellitare di Dubai, ‘al-Arabiya’, ed e’ poi stata confermata da due diverse fonti del ministero dell’Interno iracheno, che hanno pero’ preteso l’anonimato e non hanno voluto specificare dove si trovi il successore di Abu Musab al-Zarqawi ne’ come si sia appreso del suo ferimento.
A propria volta un portavoce del medesimo dicastero, citato dalla televisione nazionale ‘al-Iraqiya’, ha ribadito che Masri e’ stato colpito, ma ha aggiunto che e’ riuscito a fuggire; un suo luogotenente e’ stato invece ucciso. Lo scontro a fuoco sarebbe avvenuto quando una pattuglia delle forze speciali della polizia ha intercettato un gruppo di miliziani di ‘al-Qaeda’, tra cui lo stesso Masri, mentre erano diretti a Samarra, a una sessantina di chilometri dalla capitale. Si tratta della citta’ dove poco piu’ di anno fa estremisti sunniti, probabilmente collegati anch’essi all’organizzazione terroristica fondata da Osama bin Laden, devastarono con un attentato dinamitardo la moschea di al-Askari o dalla Cupola d’Oro, uno dei luoghi sacri piu’ importanti per la comunita’ sciita; quell’evento innesco’ la violenza settaria che negli ultimi dodici mesi ha provocato quotidiani bagni di sangue in tutto il Paese.
Intanto, contrariamente a quanto alcuni suoi seguaci avevano assicurato oggi Moqtada al-Sadr non si e’ presentato come al solito in moschea a Kufa, citta’ santa sciita dell’Iraq centro-meridionale dove risiede abitualmente, per dirigere la preghiera del venerdi’ festivo islamico: la sua presenza alla cerimonia settimanale era stata indicata da alcuni stretti collaboratori del giovane imam radicale sciita come la prova definitiva dell’infondatezza delle recenti indiscrezioni, stando alle quali gia’ dal mese scorso Sadr si sarebbe rifugiato in Iran.
Invece il leader dell’Esercito ‘al-Mahdi’ non si e’ fatto vedere e, secondo giornalisti presenti alla scena, il suo posto e’ stato preso da un collaboratore, che ha diretto le orazioni e pronunciato il sermone. Sia fonti del ministero dell’Interno iracheno sia un portavoce del Comando statunitense due giorni fa avevano confermato che l’imam radicale avrebbe lasciato il Paese per riparare nella Repubblica Islamica, per paura di finire vittima di un bombardamento aereo Usa, tanto piu’ dopo la recente decisione del presidente George W. Bush di rilanciare l’offensiva anti-guerriglia con l’invio di ulteriori 21.500 soldati; e anche perche’ sarebbe preoccupato per la propria stessa incolumita’, a causa di non meglio specificati conflitti interni che starebbero lacerando il suo Movimento Sadrista e la milizia a esso facente capo, appunto il cosiddetto Esercito ‘al-Mahdi’.
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