Mondo
Iraq: uccisi ribelli in raid aerei al confine con la Siria
Un comunicato militare Usa stima in 37 le vittime di cinque attacchi effettuati nell'ambito dell'operazione "Cortina d'acciaio".
Le forze armate americane hanno affermato oggi di aver ucciso 37 insorti iracheni in attacchi aerei in Iraq occidentale. L’offensiva al confine con la Siria, battezzata ‘Cortina d’acciaio’, e’ la piu’ importante delle oltre 200 operazioni militari congiunte delle forze americane e irachene lanciate da una settimana a questa parte in tutto il Paese, anche per creare condizioni di sicurezza migliori in vista delle elezioni legislative del 15 dicembre.
Secondo un comunicato militare diffuso oggi, l’operazione Cortina d’acciaio e’ entrata in una nuova fase oggi, quando le truppe americane e irachene sono entrate nella citta’ di Ubaydi, sulle rive dell’Eufrate 20 chilometri dal confine con la Siria. ”Cinque bersagli sono stati colpiti dagli attacchi aerei della coalizione con un bilancio stimato di 37 insorti uccisi”, afferma il comunicato.
”Al momento dei raid gli insorti stavano impegnando le forze della coalizione con il fuoco di armi leggere… i combattenti insorti hanno continuato a dar battaglia alle forze della coalizione e irachene fin dall’inizio dell’offensiva all’alba”, prosegue il comunicato. Nel corso dell’operazione, che nelle intenzioni dei militari mira a sbaragliare i combattenti stranieri che si infiltrano in Iraq dalla Siria, circa 2.500 soldati americani e 1.000 iracheni hanno gia’ rastrellato le citta’ di Qusayba e di Karabila.
Ieri il comando Usa aveva detto che nel corso della settimana passata in tutto l’Iraq erano state lanciate 230 operazioni militari congiunte americano-irachene e 90 delle sole forze irachene. Le piu’ significative sono quella denominata ‘Seguire a passo di lupo’, nella provincia nord occidentale di Ninive, che ha preso di mira covi di ribelli a Mossul e Tall Afar, ancora in corso; quella denominata ‘Aprire una finestra’, a sud di Baghdad; quella denominata ‘Unita’ nazionale’, nella stessa capitale.
Nel corso dell’operazione ‘K.O.” lanciata sabato a Baquba, 60 km a nord di Baghdad, inoltre, le forze dei ministeri dell’Interno e della Difesa iracheni hanno arrestato 370 persone sospette. Continua intanto anche la caccia al cadavere di Ezzat Ibrahim al-Douri, il numero due del regime di Saddam Hussein la cui morte e’ stata annunciata quattro giorni fa da un comunicato del partito Baath socialista arabo – Comando dell’Iraq. L’intelligence americana non e’ convinta della morte del ‘re di fiori’ e continua a cercarne le spoglie per averne conferma.
Stamattina, insieme a truppe irachene, reparti americani hanno condotto un’operazione a Dour, il villaggio natale di Ezzat Ibrahim, 160 km a nord di Baghdad. ”Piu’ di 600 soldati iracheni e americani hanno bloccato alle 7 le vie di accesso al villaggio e compiono perquisizioni casa per casa”, ha detto alla France Presse un sottoufficiale dell’esercito iracheno. Secondo alcuni abitanti, i soldati hanno detto loro di aver ricevuto informazioni sulla presenza del corpo di Ezzat Ibrahim nel suo villaggio natale e sono venuti a verificare. Gli Usa mantengono la taglia di 10 milioni di dollari per chiunque dia informazioni che portino ”alla cattura o alla tomba” di Ezzat Ibrahim.
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