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Una guida per i volontari “ricreativi”

Dalla triplice alleanza tra Aieop, Dynamo Camp e Gsk per la formazione dei volontari che assistono bambini ammalati di tumore è nato il volume "Guida all'assistenza dei bambini e degli adolescenti malati di tumore"

di Antonietta Nembri

La voce di Giovanni arriva da un video. Oggi è un giovane, ma da adolescente è stato uno delle migliaia di bambini e adolescenti malati di tumore accolti al Dynamo Camp, realtà sorta nel 2007, che lui ha definito «uno spiraglio verso una vita di rinascita» anzi, per lui le tre esperienze al Camp sono state decisive per reinserirsi «nella vita di tutti i giorni». Ammalatosi di leucemia all’età di 14 anni dell’esperienza vissuta al Dynamo Camp, Giovanni sottolinea che «lì ci sono persone che ti trattano in modo normale». E le “persone” sono i tanti volontari, circa 600 all’anno che rendono possibili i soggiorni di Terapia ricreativa per un migliaio di bambini e ragazzi ospitati a Limestre in un’oasi affiliata al WWF. Ma i volontari vanno formati e oggi è stato presentato uno strumento che va in questa direzione.

Si tratta del volume “Guida all’assistenza dei bambini e degli adolescenti malati di tumore” realizzato grazie a una triplice alleanza che vede come protagonisti oltre alla Fondazione Dynamo Camp, l’Aieop (associazione italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica) e GlaxoSmithKline. Obiettivo di questo primo progetto è creare una rete di volontari “Doc” e diffondere la pratica e la cultura del volontariato a favore dei bambini affetti da gravi malattie. La realizzazione della guida non è che il primo passo, una sorta di “bibbia” per chi intende avvicinarsi a problematiche tanto complesse.
Alla presentazione sono intervenuti Momcilo Jankovic, direttore medico di Dynamo e responsabile del Day Hospital di ematologia pediatrica del San Gerardo di Monza, Serena Porcari, consigliere delegato di Fondazione Dynamo, Elena Barisone del consiglio direttivo di Aieop e primario di Oncoematogia pediatrica alla Città della Salute e della Scienza di Torino, e Daniele Finocchiaro Ad e direttore generale di Gsk.

Nello spiegare come la Terapia ricreativa possa giocare un ruolo importante nel processo terapeutico del bambino malato di tumore, il dottor Jankovic ha sottolineato come questo metodo metta l’organismo nella condizione di ricevere meglio le cure. Ha ricordato come l’abbattimento dello stress comporti da un lato la diminuzione dell’attività delle catecolamine, come adrenalina e noradrenalina, con conseguente calo della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e del battito respiratorio, dall’altro una diminuzione del cortisolo, ormone che riduce le difese immunitarie, con miglioramento delle performance difensive dell’organismo. Inoltre grazie a questa terapia del sorriso si favorisce la liberazione di beta-endorfina, con effetto analgesico ed immunostimolante. «La scienza vuole i numeri e quindi non possiamo dire che fa guarire di più. Oggi l’80% dei bambini che si ammalano guarisce» ha ricordato ancora sottolineando l’importanza della qualità della vita. A Serena Porcari il compito di spiegare invece il funzionamento pratico del Camp e il “reclutamento” dei bambini che avviene attraverso i medici. «Sono vacanze di nove giorni, completamente gratuite, è un regalo che facciamo al bambino e alla sua famiglia e questo ci permette la libertà di selezionare: è il medico che sceglie anche perché noi manteniamo la relazione con il medico» sottolinea ricordando che durante il Camp i bambini e i ragazzi ospiti seguono i loro protocolli medici, fanno le loro terapie, ma vanno anche a cavallo, in piscina, nella natura, suonano e recitano, fanno laboratori d’arte e radio «ma la cosa più importante è che per i bambini questa vacanza deve essere divertente». Fondazione Dynamo per far funzionare questa macchina ha bisogno di circa 3 milioni di euro l’anno raccolti per la stragrande parte da individui, fondazioni e imprese.

I volontari sono l’ossatura portante delle attività del Camp, ma non ci si improvvisa volontari ha ricordato la dottoressa Barisone citando anche il primo capitolo della Guida per i volontari “l’amore non basta, occorre la formazione” cioè «il volontario deve essere un professionista. Mi ricordo che all’inizio della mia esperienza i volontari erano signore di buone volontà, ora non basta più: il volontario è parte della nostra équipe condivide il percorso terapeutico dall’inizio e deve essere preparato a livello globale». E a rendere concreto queste parole la presenza di Gianni Zoccatelli, veronese e volontario sia in corsia sia, dallo scorso anno, con Dynamo «mi sono reso conto che il nostro compito, le amicizie che instauriamo con i bambini, tutto va gestito con la formazione. Al camp i ragazzi sono così coinvolti nelle diverse attività che si dimenticano della loro malattia, ma sono in terapia, terapia ricreativa».

Nella realizzazione del volume fondamentale la collaborazione creatasi tra Gsk, Aieop e Dynamo Camp «un percorso nato 15 anni fa con Aieop e sviluppatosi con Dynamo Camp», ha spiegato l’Ad di Gsk Finocchiaro che ha ricordato anche l’azione di volontariato aziendale «abbiamo tirato su tende, dipinto cancellate» rivela.
Il volume “Guida all’assistenza dei bambini e degli adolescenti malati di tumore”, che sarà messo a disposizione dei Centri Aieop e dello staff Dynamo, oltre che venduto in libreria