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Azzardo, i 50 milioni del Fondo 2015? Ancora inutilizzati

Mentre al ministero guidato da Beatrice Lorenzin non sembrano curarsene, dalla regione Toscana arriva una prima risposta alle nostre domande: «Quelle risorse sono finite nel riparto indistinto del Fondo Sanità». In questo modo però salta l'obbligo di rendicontazione e sarà molto complicato tracciare l'effettivo utilizzo delle risorse

di Redazione

Che fine hanno fatto i 50 milioni di euro previsti dalla legge di Stabilità dello scorso anno? A fronte dell’assordante e perdurante silenzio del ministero della Salute (nel sito degli open data del ministero la ricerca con la parola chiave “azzardo” produce 0 risultati, e così anche per “ludopatie”, sic…) una prima risposta arriva dalla regione Toscana grazie al responsabile della “Prevenzione e cura delle condotte di abuso e delle dipendenze” Arcangelo Alfano.

«I fondi sono arrivati alle regioni lo scorso dicembre e sono stati distribuiti in base al riparto previsto per il fondo sanitario», spiega Alfano. I 50 milioni così «sono confluiti nella quota indistinta del Fondo, che non è soggetta a rendicontazione». «Rendicontazione che però», precisa Alfano, «può comunque essere richiesta dal Ministero in quando il contrasto al gioco problematico è un adempimento legato ai Lea (Livelli essenziali di assistenza)». Di fatto però la scelta di non dare un vincolo al budget contro l’azzardo determina un altissimo rischio di dispersione. Ancora Alfano: «Noi qui in Toscana con i fondi che ci spettavano, poco più di 3 milioni di euro, abbiamo preferito costituire un fondo ad hoc per il contrasto dell’azzardo».

«In un secondo momento», continua il funzionario della Regione, «le risorse saranno trasferite alle aziende sanitario sul territorio e da lì impegnati in progetti concreti». Nella maggior parte delle altre Regioni invece «si è scelta una strada diversa, ovvero quella di assegnare i fondi direttamente alle aziende» così facendo però sarà difficile «riuscire a capire esattamente come saranno impegnati quei fondi». Di fronte a questa altissima probabilità ad oggi comunque è già praticamente una certezza che ad un anno e mezzo dalla stanziamento, le risorse del fondo siano ancora impantanate nei labirinti amministrativi delle varie regioni.

«Tenete comunque presente», conclude Alfano, «che stiamo parlando di una goccia nel mare. Solo qui in Toscana abbiamo in carico quasi 1.400 persone, per farvi fronte abbiamo dovuto aggiungere molte altre risorse a quelle che ci arrivano dal fondo indistinto».


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