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Cooperazione & Relazioni internazionali

Migrazioni verso l’Europa, tutte le (drammatiche) cifre del 2016

La Fondazione Ismu, Istituto per lo studio della multietnicità, pubblica numeri e tabelle dell'anno peggiore della storia recente per quanto riguarda le morti nel mar Mediterraneo. A essi si aggiunge l'ulteriore strage di pochi giorni fa al largo della Libia, con almeno 180 dispersi

di Daniele Biella

Un pilota dell'aereo dell'aviazione nigeriana che sbaglia a lanciare un missile e colpisce un campo profughi uccidendo decine di connazionali fuggiti nei mesi scorsi alle violenze deio fondamentalisti di Boko Haram. Una ragazza 16enne anche in questo caso nigeriana, incinta al quarto mese si presume a causa di violenza subite nel passaggio in Libia prima di arrivare in Italia con una barca, che viene abbandonata davanti all'ospedale di Gavardo, nel bresciano, e salvata appena in tempo. Due fatti, anche oggi, che per motivi diversi sono ulteriori campanelli d'allarme su quanto siano indifesi gli "ultimi" del mondo, i rifugiati di ogni latitudine. Se il 2017 è iniziato nel peggiore dei modi – pochi giorni fa l'ultimo naufragio, con 4 morti accertati e almeno 180 dispersi (fonte Unhcr), quindi da aggiungere al computo delle vittime, al largo della Libia – il 2016 è stato l'annus horribilis per i migranti in in cerca di speranza verso l'Europa: i 5.022 morti in 12 mesi sanciscono un nuovo tragico record della Storia recente. Questo a altri dati sono stati raccolti dalla Fondazione Ismu (nella cui sede, mercoledì 18 gennaio alle 18, viene proiettato il nuovo importante documentario Wallah – Je te jure) che con un deciso lavoro di documentazione – in allegato anche le tabelle – ha messo tutto nero su bianco. Ecco, nel dettaglio.

SBARCHI
Nel 2016 appena concluso l’Italia ha raggiunto un nuovo record per quanto riguarda gli sbarchi di migranti: sono oltre 181mila gli arrivi via mare registrati nell’anno, cifra superiore quindi a quella raggiunta nell’anno 2014 che ha contato 170mila arrivi, e a quella del 2015 (154mila). Complessivamente rispetto all’anno precedente gli sbarchi nel nostro Paese sono aumentati del 18%. Con punte di arrivi giornalieri molto consistenti, il mese di ottobre scorso ha registrato il numero più elevato di sbarchi dall’inizio dell’anno (oltre 27mila arrivi).

I dati annuali evidenziano inoltre il primato dell’Italia per numero di sbarchi nel Mediterraneo: degli oltre 361mila migranti giunti via mare in Europa la metà è approdata sulle coste italiane, il 48% degli sbarchi è avvenuto in Grecia (174mila arrivi), mentre sono stati 8.826 i migranti sbarcati in Spagna. L’impatto degli sbarchi sul sistema di accoglienza italiano è considerevole: al 31 dicembre 2016 risultavano presenti oltre 176mila migranti. In particolare il 77,7% dei migranti è ospitato in strutture di accoglienza temporanee, il 13,5 % nei centri del sistema SPRAR e il restante 8,8% negli hotspot e centri di prima accoglienza nelle regioni di sbarco. (Dati Ministero dell’Interno).

Continua seppur a rilento il meccanismo di relocation: i dati disponibili al 30 dicembre 2016 indicano che complessivamente dall’Italia sono stati ricollocati in altri Paesi Europei 2.654 richiedenti asilo (su un totale di 39.600 previsti entro il 2017) e 6.212 dalla Grecia al 6 dicembre (su 66.400).

MINORI
Il 2016 è caratterizzato da una notevole crescita di sbarchi di minori non accompagnati: gli arrivi di giovani migranti soli nel nostro Paese sono stati oltre 25mila nel 2016, un numero più che doppio rispetto al 2015 quando arrivarono via mare 12.360 minori soli. I minori non accompagnati nel 2016 costituivano il 14% di tutti gli arrivi via mare, mentre erano l’8% nel 2015 e il 7,7% nel 2014.

MORTI E DISPERSI
Nel 2016 è notevolmente aumentato anche il numero di migranti deceduti o dispersi nelle acque del Mediterraneo: sono stati infatti 5.022, un terzo in più rispetto all’anno precedente. Cioè una quota ancora maggiore, pari al 75,8% dei migranti che hanno perso la vita in tutte le rotte migratorie mondiali.

RICHIEDENTI ASILO
Anche sul fronte delle richieste di asilo è record per il nostro Paese: nei primi dieci mesi del 2016 sono state presentate in Italia oltre 98mila domande di asilo, il numero più altro registrato negli anni. Nell’85% dei casi le domande sono presentate da uomini; 4.168 le richieste fatte da minori stranieri non accompagnati. Circa un terzo dei richiedenti proviene da due Paesi: Nigeria (oltre 20mila domande in dieci mesi) e Pakistan. Nello stesso periodo le Commissioni Territoriali hanno esaminato 76mila domande, e per ben il 62,5% dei casi l’esito è stato negativo (nel 2015 la percentuale di dinieghi è stata del 39%). Nel corso del 2015 le richieste in Italia sono state 84mila, un terzo in più rispetto all’anno precedente.

I dati EUROSTAT relativi al 1° semestre 2016 sulle richieste d’asilo nell’UE indicano che sono state oltre mezzo milione le domande presentate, e per ben il 61% dei casi sono state presentate in Germania. L’Italia con oltre 49mila richieste, è al secondo posto in Europa. Nel complesso dei Paesi UE sono soprattutto siriani, afghani e iracheni i richiedenti asilo.

FOCUS SIRIANI
Sono 4 milioni e 860mila siriani che hanno abbandonato il loro paese
: oltre 2 milioni e 815mila sono rifugiati in Turchia, 1.017mila in Libano, e 656mila in Giordania: secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati si tratta della più grave crisi umanitaria degli ultimi 25 anni. In tutta Europa le richieste d’asilo presentate da siriani da aprile 2011 a ottobre 2016 sono state 885mila, di cui 867mila nei paesi dell’Unione più Svizzera e Norvegia. Tra i Paesi UE Germania e Svezia insieme rappresentano i due terzi delle domande presentate da siriani.

MIGRAZIONI FORZATE
Una persona su 113 costretta alla fuga nel mondo: le migrazioni forzate raggiungono i livelli più alti di sempre, così comunica l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati nella Giornata Mondiale del Rifugiato. Il rapporto annuale Global Trends 2015 dell’UNHCR indica in circa 65.3 milioni di persone costrette alla fuga nel 2015, rispetto ai 59.5 milioni di un anno prima. Il totale di 65.3 milioni comprende 3.2 milioni di persone che erano in attesa di decisione sulla loro richiesta d’asilo in paesi industrializzati a fine 2015 (il più alto totale mai registrato dall’UNHCR), 21.3 milioni di rifugiati nel mondo (1.8 milioni in più rispetto al 2014 e il dato più alto dall’inizio degli anni novanta), e 40.8 milioni di persone costrette a fuggire dalla propria casa ma che si trovavano ancora all’interno dei confini del loro paese (il numero più alto mai registrato, in aumento di 2.6 milioni rispetto al 2014). ().


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