Politica & Istituzioni

Adozioni, l’emendamento chiede 15 milioni per i rimborsi

L'emendamento incrementa di «ulteriori 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2018» il Fondo per le adozioni internazionali. Per Monya Ferritti «la buona notizia è che se l’emendamento verrà approvato i fondi per i rimborsi alle famiglie ci sono, mentre fino ad oggi tutto era nell’incertezza. È un primo step». I fondi copriranno i rimborsi per le adozioni fra il 2012 e il 2017, ma con nuove regole

di Sara De Carli

Come annunciato da Vita.it, è arrivato l'atteso emendamento che stanzia le risorse necessarie per garantire i rimborsi per le spese sostenute per le adozioni internazionali da parte delle famiglie che hanno adottato dopo il 2011. Porta la firma di Stefano Collina (Pd), Giorgio Pagliari (Pd) e Aldo Di Biagio (AP-CpE-NCD) l’emendamento 30.0.22 all’articolo 30 della legge di bilancio per il 2018 che «al fine di sostenere le politiche in materia di adozioni internazionali e di assicurare il funzionamento della Commissione Adozioni Internazionali», incrementa di «ulteriori 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2018» il Fondo per le adozioni internazionali istituito con la finanziaria approvata nel dicembre 2015. Anche il M5S (prima firma Rosetta Blundo) ha presentato un emendamento sul tema, per 5 milioni di euro aggiuntivi per il solo 2018, «al fine di assicurare il sostegno alle famiglie che hanno concluso il procedimento di adozione».

«La buona notizia è che se l’emendamento verrà approvato i fondi per i rimborsi alle famiglie ci sono, mentre fino ad oggi tutto era nell’incertezza. È un primo step, certo, seguiremo l’emendamento perché sia portato a conclusione senza stralci e poi continueremo a seguirlo finché non sarà operativo», commenta Monya Ferritti, presidente del Coordinamento CARE. Il Fondo che viene incrementato è quello al cui interno stanno i soldi per i rimborsi per le procedure adottive e l’importo dei 15 milioni indicato «è quello necessario secondo le stime fatte per coprire il numero di adozioni concluse dal 2012 al 2017, non alle vecchie condizioni dei rimborsi ma con l’idea di stabilire nuovi criteri per il rimborso delle spese sostenute per l’adozione, ad esempio prevedendo un tetto massimo ai rimborsi e una indicazione delle tipologie di servizi rimborsabili».

Foto Skitterphoto


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