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Lorella Cuccarini: «Il nostro 25esimo lo dedichiamo alle mamme con Sm»

Quest'anno l'associazione dedica la campagna 2019 alle donne con sclerosi multipla. Quasi un ritorno alle origini visto che nel 1994 la prima maratona benefica tv di Trenta Ore per la Vita fu dedicata proprio all'Aism. A sostegno del progetto che vuole aiutare le giovani madri con Sm e i loro figli, dal 25 febbraio al 17 marzo attivo anche il numero solidale 45591

di Antonietta Nembri

Lo si potrebbe definire un ritorno all’origine. Al 1994 quando Lorella Cuccarini fu tra i protagonisti della trasmissione “Trenta Ore per la Vita”, una maratona tv di fundraising a favore di Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Ora 25 anni dopo l’associazione Trenta Ore per la Vita lancia la sua campagna annuale per aiutare le giovani donne e le mamme con sclerosi multipla. «Lo scorso anno Aism ha celebrato i suoi 50 anni e noi quest’anno festeggiamo il nostro 25esimo compleanno. Ci è sembrata l’occasione più giusta per ritornare in modo concreto ai nostri inizi» esordisce Lorella Cuccarini. «Con Aism in questi anni abbiamo realizzato insieme 338 progetti, ma la cosa più bella è che nel 1994 abbiamo sfruttato 30 ore di televisione per fa conoscere al grande pubblico la sclerosi multipla una malattia allora ancora poco conosciuta. Oggi dopo 25 anni possiamo vedere come l’Aism abbia fatto tanti passi avanti e anche noi di Trenta Ore siamo cresciuti».

Lorella Cuccarini tra i fondatori e volto dell’associazione Trenta Ore per la Vita si appassiona nel parlare della campagna che prende il via il 25 febbraio: «Ancora oggi solo l’8% degli italiani sa che la Sm è una malattia che colpisce soprattutto le donne e in un periodo della loro vita che dovrebbe essere quello più bello tra i 20 e i 40 anni, quando una donna si avvicina al lavoro, costruisce il suo futuro e desidera avere un figlio ed è proprio alle mamme e alle future mamme che si rivolge il nostro progetto». L’obiettivo è quello di realizzare in 50 città una rete di protezione rivolto ai casi più gravi «metteremo a disposizione un pool con figure professionali (come psicologi e legali, ma anche terapisti occupazionali) e volontari che siano di sostegno alle giovani mamme nella vita quotidiana», precisa Cuccarini richiamando lo slogan della campagna: “La sclerosi multipla non è contagiosa, ma ferisce tutta la famiglia”.

Via etere l’iniziativa prende il via il 25 febbraio sulle reti Rai per passare dal 4 al 17 marzo su La7 e si sovrapporrà, dall’8 al 10 marzo alla Gardensia di Aism l’evento annuale dell’associazione dedicato alle donne e Lorella Cuccarini ne sarà la madrina (nella foto). «È la prima volta», ammette l’artista ricordando che 25 anni fa non c’era questa campagna «mi è sempre piaciuta molto e mi è sembrato bello unire queste due iniziative aumentando le occasioni di parlare di Sm e di donne».

All’origine dell’attenzione la passione di Cuccarini per il rapporto mamma-figli «mi metto nei panni di queste donne e se si può aiutarle a combattere la malattia e le difficoltà quotidiane allora bisogna impegnarsi. In questi anni ho conosciuto tante donne, come Antonella Ferrari (attrice con Sm e tra le prime testimonial della Gardenia di Aism) e poi ho letto una serie di storie e testimonianze che mi hanno molto colpito. Anche per questo credo sia importante aiutarle a combattere la malattia e offrire loro una rete di sostegno e aiuto».

A sostegno del progetto “Sclerosi multipla: giovani mamme e bambini” dal 25 febbraio al 17 marzo è attivo il numero solidale 45591 attraverso il quale si potranno donare da 2 a 10 euro. Negli stessi giorni sarà anche attiva la campagna televisiva su Rai e La7. Tra le iniziative speciali domenica 3 marzo, inoltre ci sarà la Trenta Ore Photo Marathon, maratona fotografica su storie di Sm al femminile. Un tema ogni tre ore, come le diagnosi di Sm in Italia 1 ore 3 ore.

Il Progetto

Con “Sclerosi multipla: Giovani mamme e bambini” si vogliono aiutare le giovani donne e le mamme con Sm, realizzando in 50 città italiane un programma di protezione rivolto ai casi più gravi che non trovano riscontro in determinati contesti territoriali, dove la rete dei servizi sociali e sanitari è carente. Attraverso un’équipe composta da psicologi, legali, professionisti e volontari, Trenta Ore per la Vita e Aism saranno al fianco delle giovani donne e delle mamme con una forma grave di Sm, per garantire loro un’assistenza personalizzata e domiciliare in tutte le attività quotidiane e nella loro sfida contro la malattia.
La rete di protezione – spiega una nota dell’associazione – sarà attiva in 50 città italiane con 100 volontari qualificati nell’accoglienza, nell’orientamento e nell’informazione, 650 volontari impegnati nelle attività e servizi di supporto diretto, 40 donne con Sm volontarie per il confronto alla pari e per lo scambio di esperienze, 70 psicologi formati in Sm per l’attivazione di percorsi di supporto psicologico ed emotivo, 40 consulenti legali per la consulenza e il supporto in tema di tutela dei diritti soprattutto in ambito lavorativo e altri operatori professionali specifici in base alle esigenze individuate (es, terapisti occupazionali).
Si stima siano 12mila le potenziali donne con Sm (con figli) che potrebbero beneficiare del progetto. Mentre potrebbero essere 10mila le persone che indirettamente potranno trarre dei benefici dalla rete di protezione rivolta alle donne: ovvero tutta la rete familiare e sociale attorno alle mamme
Obiettivo della rete di protezione è quello di garantire:
– supporto psicologico per le donne e per i loro bambini
– sostegno nelle attività quotidiane domiciliari
– consulenza e orientamento professionale (in particolare legale)
– informazione, formazione sulla gestione dalla Sm
– confronto e condivisione alla pari.

In apertura particolare dell'immagine della campagna