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Politica & Istituzioni

Becchetti: «È stata vinta una grande battaglia sull’emersione del lavoro in nero»

Tutti sappiamo che sino all'ultimo l'articolo Art.110-bis non compariva neppure nelle bozze della vigilia malgrado la mobilitazione di tutta la società civile con il cartello “Ero straniero”, del mondo accademico e di parte delle forze politiche. Ho apprezzato la mediazione del premier Conte. E l'alleanza tra due ministre, la Bellanova e la Lamorgese

di Riccardo Bonacina

«Ho appena finito di mandare 400 tweet di ringraziamento a tutti i docenti che con me si sono mobilitati sottoscrivendo l'appello al Governo per ottenere questa misura che assicura dignità e salute a molti lavoratori stranieri presenti in Italia e sfrutttati», dice Leonardo Becchetti, economista all'Università di Tor Vergata a Roma. In effetti a fine aprile 400 professori avevano inviato un appello al Governo per chiedere che per motivazioni non soltanto umanitarie, ma anche sanitarie, di sicurezza, economiche e sociali occorreva dare l’opportunità della regolarizzazione degli irregolari. Era scritto nell'appello: “proponiamo dunque di estendere a tutti gli altri settori produttivi oltre quello agricolo la regolarizzazione dei migranti irregolari. La via suggerita è quella di una sanatoria tramite dichiarazione di un datore di lavoro che consente di ottenere un permesso di soggiorno e lavoro temporaneo che, finita la fase di emergenza, sarà sottoposto all’iter previsto per questi tipi di permesso”.

Professore non è andata proprio come avete chiesto, però.

Leonardo Becchetti: Il governo ieri ha accolto alcune delle proposte contenute nell’appello. In particolare la possibilità di emersione dall’irregolarità, la sua estensione oltre il settore agricolo a colf e badanti e la presenza di una doppia via da esperire in una finestra di 45giorni (1 giugno-15 luglio) regolarizzazione da parte del datore di lavoro, emersione per iniziativa del lavoratore irregolare che dà diritto ad un permesso temporaneo di 6 mesi per trovare lavoro.
Non è quasi mai possibile che il risultato finale del percorso coincida con il nostro first best individuale. È però una parziale soddisfazione vedere che la fatica ha prodotto qualche frutto e che qualcosa di quello che si chiedeva è stato ottenuto.

È significativo che le protagoniste della battaglia dentro il Governo per finalizzare la misura siano state due ministre

Becchetti: Verissimo lo pensato anch'io stamattina e ho visto che Teresa Bellanova lo ha addirittura esplicitato quando ha ringraziato la compagna di questo percorso, Luciana Lamorgese, ministro dell'Interno. C'è qualcosa della sensibilità femminile nella loro battaglia in sede governativa, della tenacia tipica delle donne capace di tenere il punto senza forzare rotture.

Cosa apprezza di più di questo articoloe 110 bis?

Becchetti: Il fatto che permetta l'emersione del lavoro nero riportando a una condizione di legalità una realtà di lavoratori impiegati come braccianti, colf e badanti in nero. Verranno regolarizzati tutti coloro che hanno un permesso di soggiorno scaduto, quindi centiania di migliaia di badanti che vivono nelle nostre famiglie. Inoltre vengono regolarizzati i lavoratori agricoli che hanno lavorato in agricoltura che possono chiedere, senza un datore di lavoro che li accompagni, un permesso di soggiorno temporaneo e quando esibiscono un rapporto di lavoro passato in agricoltura, possono ricevere un permesso di lavoro per 6 mesi. In queste settimane stiamo scoprendo che la frutta e verdura non crescono al supermercato, ce ne stiamo accorgendo dai prezzi. Ecco, Teresa Bellanova ha ragione quando dice che con questa misura lo Stato ha mostrato di essere più forte del caporalato. perchè così si dà uno stopo alla concorrenza al ribasso nel mercato del lavoro. L'Articolo 110 bis giustamente si dice che “la retribuzione convenuta, deve essere non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo di lavoro di riferimento stipulato dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.

Ora una parte delle forze politiche urleranno contro la sanatoria

Becchetti: Ma che sanatoria qui si trattava di ridare dignità civile a migliaia di persone che vivono e lavorano tra noi e che avevamo lasciato alla gestione di mafie e criminalità. Le tifoserie contro devono riconoscere che è un passo avanti sanitario, economico, sociale ed ovviamente una conquista di civiltà e di umanità


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