Economia & Impresa sociale 

Economia batte sostenibilità?

La guerra e la crisi energetica sembrano aver allontanato un po’ gli italiani dalle preoccupazioni ambientali e sociali, per lasciare spazio ai classici temi della retribuzione, del costo della vita e del lavoro. La provocazione arriva dall’analisi dei risultati dell’Esg monitor di Sec newgate nel nostro e in altri 11 Paesi. Che però mostra l’elevata opinione dei nostri concittadini per il settore non profit

di Nicola Varcasia

L’ambiente scivola al quinto posto. Dopo il miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni dei lavoratori, un’assistenza sanitaria accessibile e di qualità, la lotta all'aumento del costo della vita e il rafforzamento dell'economia. Se però guardiamo alle tematiche Esg strettamente intese, ossia l’attenzione delle aziende verso le problematiche ambientali, sociali e di governance, la tematica ecologica torna ad avere un ruolo preponderante nelle attese delle persone. Il sentiero della “Esse” debole tra i principi Esg, a cui è dedicato il numero di ottobre di VITA, trova nuovi ostacoli, che nascono dall’impatto della pandemia e della guerra in Ucraina e la crisi inflazionistica. Eventi che fanno indietreggiare la soglia dell’attenzione non solo al sociale, ma verso tutti e tre i principi – ambientale, sociale e di trasparenza – rispetto al tema economico. D’altra parte, il primo pilastro di ogni discorso sulla sostenibilità non può prescindere dalla sostenibilità economica. Sta di fatto che l’interesse delle persone verso le problematiche ambientali, sociali e di governance sembra essere soppiantato da priorità ritenute più “essenziali” quali, appunto, la lotta all'aumento del costo della vita, la garanzia di un'assistenza sanitaria di qualità e a prezzi accessibili e il rafforzamento dell’economia.

È quanto emerge dalla seconda edizione dell’Esg Monitor, l’indagine di Sec Newgate, gruppo di consulenza per la comunicazione, che monitora il livello di consapevolezza delle persone su queste problematiche. La survey, che ha coinvolto 12 Paesi e territori fra Europa, America, Asia e Pacifico per un totale di oltre 12.000 intervistati, affronta un tema che sarà oggetto di discussione durante COP27, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Sharm el Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022.

Il confronto con i dati della prima edizione mette in luce come la guerra in Ucraina e il protrarsi della pandemia e i loro effetti, l'aumento dei prezzi dell'energia e il forte incremento del costo della vita, abbia modificato le priorità degli italiani: l’interesse per i temi Esg nel loro complesso scende infatti dal valore di 7,9 del 2021 al 7,3 di oggi su una scala che va da zero a dieci. Si tratta comunque di un interesse elevato, più alto rispetto a quanto espresso a livello globale (6,5).

Tuttavia, gli intervistati italiani attribuiscono la massima importanza all'impegno delle aziende sulle questioni riguardanti la sostenibilità (8,1) e affermano che le loro decisioni d’acquisto quotidiane sono comunque influenzate dalle azioni delle imprese (6,9) in ambito Esg.

Se dunque le esigenze personali immediate, come il prezzo, la qualità e la convenienza, si rafforzano rispetto a valori e priorità più altruistici, restano ancora elevate le aspettative sulle azioni di cui imprese e governi devono farsi carico in merito alle questioni ambientali, sociali e di governance. Le aziende, avverte lo studio, dovranno stare molto attente a non scaricare sui consumatori costi non necessari e a privilegiare le iniziative volte a sostenere realmente le categorie più vulnerabili.

Entrando nel merito dei temi Esg, quello che gli italiani reputano più importante per le aziende sono la tutela dell'ambiente (19%), la lotta ai cambiamenti climatici (15%) e i diritti dei lavoratori (15%). Le questioni ambientali sono considerate dal 62% degli intervistati uno dei principali problemi di cui le aziende dovrebbero occuparsi, a fronte del dato globale del 46%.

Severo il giudizio degli italiani sulle azioni del governo in ambito Esg (5,0 punti su 10), sensibilmente più basso rispetto al 5,5 del 2021, mentre le organizzazioni no profit si confermano al primo posto per le azioni Esg con un voto medio di 5,9. Il report è consultabile registrandosi gratuitamente al sito https://www.secnewgate.com/esg-monitor/reports/italy-report-2022/


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