Attivismo civico & Terzo settore

Cop27, un green team per Ursula

Paloma, Ema, Kamila, Penny e Fanny: sono le cinque attiviste di WeWorld atterrate a Sharm el Sheik per la Conferenza delle parti dell’Onu. Terranno per VITA un diario fino all’11 novembre, quando consegneranno alla presidente della Commissione Von der Leyen una petizione da oltre 100 mila firme. L’intervista a una di loro, la catalana Poncela

di Nicola Varcasia

Paloma Poncela ha 25 anni ed è nata a Barcellona. Assieme ad altre quattro attiviste di WeWorld – organizzazione che si batte per i diritti di donne, bambine e bambini in 27 paesi – provenienti da Polonia, Bulgaria, Ungheria e Grecia è atterrata in queste ore a Sharm el Sheik, dove è in corso la Cop27, per richiedere un impegno più deciso ai politici sul clima. L’11 novembre, infatti, consegneranno nelle mani di Ursula von Der Leyen le 100mila firma della petizione #ClimateOfChange promossa da WeWorld nei mesi scorsi in un evento inserito nell’agenda ufficiale della conferenza. Pamela terrà per Vita.it un diario quotidiano per raccontare la Conferenza delle Parti dell’Onu. Nei giorni successivi passerà il testimone alle colleghe di cammino Kamila Ciszewska, Ema Hristova, Fanny Kiss e Penny Dalkou.

È proprio a Paloma che chiediamo un primo commento che potete ascoltare nel podcast cliccando qui.

L'itinerario che ha portato queste ragazze alla Cop27 è partito più di un anno fa, con la loro partecipazione a iniziative e dibattiti sui temi del clima di WeWorld in ciascuno dei loro Paesi di origine. Successivamente, si è tenuto un contest prima nazionale e poi europeo, da cui è stata selezionata la squadra vincitrice del programma, composta da loro. Dopo un'esperienza sul campo in Kenya, dove hanno toccato con mano gli effetti sociali dei cambiamenti climatici sulle comunità locali, sono approdate a Milano, dove le abbiamo incontrate, prima di involarsi a Sharm.

#ClimateOfChange, spiegano, è la campagna di comunicazione promossa da WeWorld cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Dear (Development Education and Awareness Raising Programme). Mira a sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini e cittadine dell’Unione sul nesso tra cambiamento climatico e migrazioni e coinvolgerli per creare un movimento pronto non solo a cambiare il proprio stile di vita ma anche a sostenere la giustizia climatica globale. La rete di questa iniziativa è composta da altre sedici organizzazioni europee, tra realtà della società civile, università e Ong, che dal 2020 progettano, oltre a ricerche e dibattiti nelle scuole e nelle università, questa campagna paneuropea di comunicazione e sensibilizzazione.

La petizione che ha raggiunto quota centomila firme contiene alcune azioni specifiche che alla Cop27 verranno consegnate alla presidente von der Leyen. La prima è mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C raggiungendo la neutralità climatica dell'UE entro il 2040, accelerando così il processo di transizione verso l'uso di energie pulite e rinnovabili e bloccando il finanziamento ai combustibili fossili. La seconda è il passaggio a un'economia del benessere socialmente ed ecologicamente giusta, che abbracci altri indicatori oltre il PIL, anteponendo gli interessi della società e della natura a quelli delle imprese. Terzo punto, non meno importante, quello di assicurare protezione ai migranti climatici con politiche basate sui diritti umani e assicurare supporto tecnico e finanziario alle comunità più vulnerabili. Quarto, ma non ultimo, la possibilità di permettere la partecipazione dei giovani per integrare una visione dal basso nel processo decisionale politico, creando Consigli di Giovani nell'UE e negli Stati membri.


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