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Sanità & Ricerca

Umanizzazione delle cure, assegnati i premi 2022

I dipendenti di Teva Italia hanno scelto, fra 54 progetti candidati, quattro realtà di volontariato che si impegnano accanto ai pazienti e ai loro famigliari: Fondazione Theodora, Asbin, Luce per la vita e Fondazione De Marchi. Per loro 10mila euro di supporto ma soprattutto l'amicizia e la stima di centinaia di persone che le hanno selezionate e premiate. L'a.d. Comberiati: «Il paziente non ha solo bisogno di buone terapie ma anche di vicinanza e sostegno»

di Giampaolo Cerri

Non è solo responsabilità sociale di impresa, non si tratta appena di incrementare le attività che ricadono sotto l'acronimo, celebre ormai, di Esg. Teva Italia, la multinazionale del farmaco equivalente e biologico, dal 2019, si mobilita per individuare e premiare le realtà associative che si impegnano nella umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura, assegnando loro dei premi: gli Humanizing Health Awards.

Lo fa sostanziosamente – con un assegno da 10mila euro – ma anche con ritorno reputazionale rilevante. E non solo con l'evento che dedica alla premiazione ma anche e soprattutto facendo selezionare e votare dal proprio personale in Italia, oltre mille persone, i quattro vincitori. Il che significa proporre agli addetti del marketing come agli ingegneri dei siti produttivi, agli assistenti di direzione come agli operai dello stabilimento, di dare un'occhiata a una scheda, di guardare un sito, di farsi un'idea. Di donare un po' de loro tempo e della loro attenzione, insomma, per altre persone che fanno altrettanto con bambini ricoverati, genitori che li accompagnano nelle cure, magari lontano dalla loro città, per volontari che si impegnano nelle altre, tante, facce dell'assistenza ospedaliera. Insomma, Teva propone al proprio personale di essere volontario – con intelligenza e cuore – fosse anche per un'ora, per altri volontari, in giro per gli ospedali italiani.

Come quelli che sono stati premiati ieri, a Milano, proprio da una rappresentanza della «gente di Teva», 25 persone, arrivate da tutta Italia. Sono loro, Elia e Cristina, Anna Maria e Mariangela, Maria Cristina e Marcella, Niccolò e Francesca, a porgere a Laura e Martina, Silvia e Tiziana, Emanuela, Piergiorgio, Marco e Claudio, i volontari premiati, il simbolico assegno di cartone. E tutti, dipendenti e volontari, alla fine, sono finiti sul palco per la foto ricordo.

Eccoli dunque i progetti vincitori, scelti fra i 54 che si erano candidati. Raccontano ognuno un modo di stare nel cuore di una struttura sanitaria, geniale e appassionato.

Come, Un bambino in ospedale ha bisogno di tutta la forza dei suoi sogni per affrontare la malattia, presentato da Fondazione Theodora Onlus, ente che si occupa di portare momenti di gioco, ascolto e sorriso ai bambini ricoverati in ospedale. Il progetto offre sostegno per i bambini ricoverati presso l’Ospedale V. Buzzi di Milano garantendo momenti di svago. La Fondazione realizza la sua missione attraverso i "Dottor Sogni", artisti professionisti formati per operare in ambito ospedaliero-pediatrico. La visita settimanale del Dottor Sogni non è uno spettacolo ma un incontro speciale e personalizzato per ciascun piccolo paziente: Dottor Sogni ascolta, comprende le emozioni del bambino e di coloro che sono in stanza con lui e poi inizia a creare quel momento unico, irripetibile e individuale, dedicato solo al piccolo paziente.

Invece, Avanti tutta: percorsi di adattamento alla patologia cronica per bambini e ragazzi con spina bifida, candidato da Asbin Niguarda, associazione di volontariato costituita da volontari, medici e genitori, si occupa di di supportare il Centro Spina Bifida dell'Ospedale Niguarda. Il progetto è dedicato ai bambini nati con la spina bifida, una grave malformazione congenita che interessa la colonna vertebrale del nascituro durante i primi mesi di gravidanza, comportando gravi disabilità motorie e funzionali. Il progetto prevede un articolato programma di interventi volto a supportare la crescita dei bambini e a incentivare lo sviluppo dell’autonomia personale.

Struggente il progetto Un cane accanto proposto da Luce per la Vita Onlus, associazione nata per rispondere ai bisogni di cura e accompagnamento delle persone in fase di avanzata malattia e dei loro familiari. Il progetto è dedicato ai pazienti in cura presso l’Hospice Anemos dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino) e offre loro la possibilità di partecipare ad attività di pet-therapy grazie alla presenza di cani in possesso delle necessarie certificazioni. Le attività di pet-therapy generano importanti benefici sullo stato psicologico dei pazienti ed esercitano un’influenza calmante su chi li osserva.

Ospedale mica male, è infine il progetto presentato da Fondazione G. e D. De Marchi, ente nato per offrire supporto assistenziale e psicologico a misura di bambino. Il progetto mira a sviluppare e umanizzare gli spazi del reparto di chirurgia pediatrica e neonatale del Policlinico di Milano attraverso due attività. La prima è l’acquisto di una strumentazione innovativa che permette di eseguire interventi in utero su feti affetti da gravi malformazioni congenite così da migliorare le condizioni di vita dei nascituri. La seconda prevede interventi pittorici, di realtà virtuale e musicoterapia volti all'umanizzazione degli spazi, per ridurre lo stress dei piccoli pazienti ricoverati nel reparto.

Nella foto sopra, insieme alla responsabile comunicazione, Silvia Montali, e all'a.d. Umberto Comberiati, ci sono proprio i volontari che mostrano con soddisfazione il "cuore verde" che Teva ha consegnato loro: da sinistra Claudio Ritossa di Luce per la Vita, Emanule Basso Petrino di Fondazione Theodora, Laura Caneparo di Fondazione De Marchi e Tiziana Redaelli di Asbin Niguarda.

«Il programma Humanizing Health Awards», spiegano dal quartier generale milanese di Teva, «di respiro mondiale, coinvolge numerosi Paesi, tra cui l’Italia. L’iniziativa dedicata all’umanizzazione dei percorsi di cura dei pazienti si inserisce all’interno della strategia Ambientale, Sociale e di Governance (ESG) di Teva e ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle iniziative del territorio attraverso il sostegno delle comunità locali».

Lo ricorda, con parole che non sono di circostanza, lo stesso Comberiati, il giovane manager che guida la società dal luglio scorso: «Teva lavora con passione per migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso la ricerca e produzione di farmaci di alta qualità, sia innovativi che equivalenti, che curano milioni di italiani e al contempo contribuiscono alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale. Siamo consapevoli che per curare al meglio i pazienti non c’è solo bisogno di avere le giuste terapie, ma bisogna supportare il paziente in modo più completo e olistico. Per questo motivo Teva è impegnata anche nel supportare attività dall’alto valore sociale, ideate per umanizzare le cure e affiancare al percorso diagnostico, clinico e terapeutico, interventi di natura psicologica, relazionale ed emozionale, dunque», conclude Comberiati, «oggi è stato un piacere premiare il lavoro di queste quattro associazioni che, proprio come noi, si impegnano nel migliorare la vita dei pazienti promuovendo un approccio multidisciplinare». (Ascolta l'intervista a Comberiati in VitaPodcast)

E d'altra parte gli Awards non esauriscono l'impegno di Teva Italia in altri progetti sociali in sanità, come A casa lontani da casa, insieme all'associazione Bambini delle fate, per sostenere famiglie che affrontano cure a Milano provenendo da molto lontano. Oppure di sostegno agli atleti paralimpici di Nuoto Pavia o, ancora, le giornate di volontariato spese dai dipendenti Teva in varie piccole realtà sociali.

E già si pensa a una nuova edizione: «Continueremo a sostenere questa tipologia di progetti e stiamo già programmando gli Humanizing Health Awards 2023, per dare la possibilità ad altre associazioni di candidare i loro progetti che aiutano e sostengono l’umanizzazione delle cure per i pazienti e i loro famigliari».


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