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ItaliaHello, la piattaforma digitale che aiuta i migranti ad integrarsi

Il Decreto Cutro restringe la possibilità di protezione in Italia e spingerà molte persone verso la condizione di illegalità e marginalità. Eppure i migranti sono una risorsa per il Paese e oggi la parola chiave dovrebbe essere integrazione. Nel 2019 è nata a Firenze l'associazione ItaliaHello, che ha realizzato una piattaforma multilingue per agevolare l'accesso alle informazioni, strumento necessario per l'autodeterminazione e l'indipendenza di chi arriva. Sono 30mila gli utenti unici raggiunti ogni mese

di Anna Spena

Il Decreto Cutro di fatto restringe la possibilità di protezione in Italia. Questa "precarizzazione" spingerà molte persone verso la condizione di illegalità e marginalità. Ciò significa che si andrà anche verso un disagio che non fa bene ai contesti locali di riferimento dove i migranti erano integrati.

Mentre si grida ad un’emergenza migranti che non esiste, lo abbiamo raccontato qui Nessuna invasione: da cinque anni gli stranieri in Italia sono fermi a sei milioni, continuiamo ad essere miopi sulla straordinaria risorsa che per noi rappresentano i migranti, lo abbiamo raccontato qui Migranti, la risorsa che l’Italia non vuole vedere e qui Senza migranti non riparte l’Italia.

Oggi la parola chiave dovrebbe essere integrazione. Mettere le persone nelle condizioni di vivere bene sul territorio e far esplodere le loro capacità e potenzialità è qualcosa che non fa bene solo a loro, ma a tutti. Nel 2019 in Italia è nata ItaliaHello, una onlus con sede a Firenze che opera nel settore della migrazione e dell’accoglienza, in particolare sul tema dell’accesso alle informazioni come strumento fondamentale per l’autonomia di migranti, rifugiati e richiedenti asilo.

L'associazione lavora puntando sull’utilizzo della tecnologia e degli strumenti di comunicazione digitale per creare un modello di intervento scalabile, sostenibile ed efficace che possa raggiungere direttamente la persona con background migratorio e adattarsi in maniera tempestiva ai suoi bisogni. «Abbiamo provato ad esportare in Europa», racconta Susanna Pietra, direttrice do Italia Hello, «l’esperienza della nostra casa madre americana. Il concetto di partenza è semplice: c’è una grandissima difficoltà per le persone che arrivano in un Paese straniero a reperire informazioni utili su come funzionano i servizi, dagli aspetti normativi al sistema sanitario. L'accesso alle informazioni è uno degli strumenti chiave per l'autodeterminazione e l'indipendenza delle persone. Tra le tante difficoltà che chi lascia il proprio Paese deve affrontare non può esserci anche quella di accedere ad informazioni fondamentali per costruirsi una nuova vita. Tutti usiamo Internet per trovare risposte a molte domande della vita quotidiana, per imparare cose nuove e per capire come funzionano i servizi locali. Ancora di più quando siamo appena arrivati in un nuovo Paese. È importante trovare risposte sicure, facilmente accessibili e chiare, anche se non si conosce bene la lingua».

Sul portale dell’associazione tutte le informazioni sono riportate in sette lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, albanese e ucraino. «Raggiungiamo», spiega Pietra, «30mila utenti unici al mese. Le ricerche più gettonate riguardano gli aspetti normativi, dove cercare lavoro, quali sono le figure professionali più richieste, o ancora come scrivere un curriculum. Inoltre operatori di back office dedicati rispondono alle richieste di informazione via mail e tramite i canali social mettendo in contatto le persone con servizi e uffici del territorio».

Tra le altre iniziative promosse da ItaliaHello anche lo sviluppo e la realizzazione di percorsi di formazione e mentorship con particolare riferimento ai temi dell'empowerment, leadership, inserimento lavorativo ed educazione civica e la promozione del dialogo interculturale, la capacity building e l’awareness-raising della comunità ospitante e delle comunità straniere in Italia. «L’esperienza italiana», racconta la direttrice di ItaliaHello, «è nata perché la casa madre ha vinto un Grant quinquennale per provare a sviluppare il progetto anche qui».

Nel 2019 UsaHello ha raggiunto 822.320 utenti, i servizi sono tradotti in oltre 10 lingue diverse. UsaHello è anche membro del Refugee Council Usa e lavora in partenariato con attori pubblici e privati e organizzazioni internazionali come Unhcr. «Grazie ai fondi iniziali», dice Piatra, «abbiamo potuto sostenere i costi per la realizzazione dell’infrastruttura tecnologica e le prime spese del personale, lavoriamo con 4 dipendenti e poi un gruppo di tirocinanti e collaboratori. Ora le risorse dipendono in parte dalla generosità delle donazioni e dal supporto delle fondazioni private. Inoltre sono diverse le aziende che si interessano alla nostra attività e che ci supportano nella creazione di contenuti a tema lavoro».


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