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Il sì di Anteas per sostenere le ragioni della pace

Con una lettera del presidente, Loris Cavalletti, l’associazione annuncia la sua adesione alla marcia del 21 maggio. Il 19 si svolgerà il convegno intergenerazionale su verità e pace contro la guerra con riflessioni, approfondimenti e testimonianze

di Nicola Varcasia

Anteas aderisce alla Marcia della pace Perugia-assisi che si svolgerà il 21 maggio 2023. Lo annuncia il presidente nazionale, Loris Cavalletti, esprimendo preoccupazione per la situazione internazionale sempre più lanciata nella corsa al riarmo. Proprio su questo tema, il 19 maggio, proprio a Perugia – Piscille, alle ore 9.30, presso la scuola statale Cavour Marconi Pascal, in via Assisana 40, si svolgerà il convegno “Verità e pace contro la guerra”, con la partecipazione, tra gli altri, di Guido Barbera, presidente Cipsi, suor Yola Girges, missionaria francescana (in videoconferenza), Gian Guido Folloni, giornalista e Giacomo Allegrucci, Cisl scuola.

«Nel mondo, nel 2022, sono stati spesi per costruire armi 2.240 miliardi di dollari , con un aumento di 127 miliardi», spiega Cavalletti, «Se pensiamo che 100 miliardi basterebbero a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico, ci rendiamo conto della deriva cui stiamo assistendo. Lo scoppio della guerra in Ucraina è stato usato come occasione per un'escalation della guerra militare a livello globale. In Europa, la spesa per armamenti è aumentata del 13%, il più forte aumento annuale dopo la fine della guerra fredda, arrivando complessivamente a 1.232 miliardi. guerra chiama guerra».

I volontari Anteas, prosegue la nota del presidente, non si arrendono a questo clima di guerra e perciò saranno uniti ai tanti giovani che il 21 maggio marceranno, da Perugia ad Assisi, «per dire no alla guerra, per vincere l'indifferenza, per ribadire che il futuro che vogliamo è fondato sulla pace, sulla solidarietà tra i diversi per cultura, religione, colore della pelle. Questi soldi che spendiamo in armi sono sottratti alla lotta per debellare la fame nel mondo, per migliorare la scuola, la sanità e la previdenza». L’intervento di Cavalletti si conclude con un auspicio: «Uniamo la nostra voce a tutti quelli che sostengono lo sforzo di pace che papa Francesco sta profondendo nel mondo nell' indifferenza colpevole dei capi di stato e dei politici. Vogliamo denunciare il pericolo che incombe su tutti noi: la guerra è alle nostre porte nessuno può pensare che non ci riguarda, nessuno può difendersi da solo».