Emergenze
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StoriaBeni confiscati 11 Marzo Mar 2022 1655 11 marzo 2022 Beni confiscatiMilano, 215 beni immobili confiscati alla criminalità organizzata: è l'ora del riuso sociale
La città che per anni è stata la “capitale” de «la mafia è un problema del Sud», ha oltre 200 beni confiscati e oggi punta forte sul riutilizzo. Un bilancio a 26 anni dalla legge che ha permesso l'uso per scopi sociali di quei beni
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StoriaFamiglia 29 Giugno Giu 2020 0620 29 giugno 2020 FamigliaGiuseppe? Si merita un affido giusto
Maura è un'assistente sociale. A febbraio legge un articolo su Vita.it e il suo pensiero corre a Giuseppe, un ragazzino di 12 anni reduce da un affido fallito. Chiama l’Associazione Kairòs, che lavora sugli "affidi impossibili": «Non possiamo permetterci di sbagliare nuovamente». In pieno lockdown si lavora per trovare una nuova famiglia e per preparare Giuseppe a fidarsi di nuovo degli adulti, che con lui hanno sbagliato tante volte. A fine maggio Giuseppe ha iniziato un nuovo capitolo della sua vita
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StoriaMigranti 23 Novembre Nov 2019 1017 23 novembre 2019 MigrantiStefan, sopravvissuto a due naufragi
Stefan Yanga è un ragazzo camerunense che vive a Parigi sopravvissuto ai naufragi dell’11 ottobre e 3 novembre 2016 in cui morirono 11 e 129 persone e all’orrore dei campi di detenzione in Libia. Dal momento del suo sbarco in Italia si è messo in contatto con Mediterranean Hope per farsi portavoce del dolore di chi in Italia non è riuscito ad arrivare
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StoriaAfrica 6 Febbraio Feb 2019 1653 06 febbraio 2019 AfricaAl fianco dei burkinabé colpiti dalla siccità
Uno sguardo al Burkina Faso, che negli ultimi 20 anni ha patito profondamente gli effetti del cambiamento climatico a causa di carestie e siccità oltre a una notevole instabilità politica, con gli occhi di cerca di portare sul territorio la sensibilizzazione sul tema della malnutrizione infantile
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StoriaLago Ciad 2 Novembre Nov 2017 1656 02 novembre 2017 Lago CiadCosì vi racconto la crisi umanitaria nella mia terra
Apre a Milano “Popoli del Lago Ciad. Una crisi umanitaria vista dall’interno”, la mostra del giovane fotografo ciadiano Abdoulaye Barry che arriva a Milano con una mostra organizzata da Vita in collaborazione con Coopi e il sostegno di Aics, per raccontare la crisi della regione del Lago Ciad, dove milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle violenze di Boko Haram. Ecco il racconto di un viaggio fotografico attraverso una delle più gravi emergenze umanitarie dei nostri tempi
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StoriaEmergenze 27 Ottobre Ott 2017 1315 27 ottobre 2017 EmergenzeUn viaggio fotografico attraverso la crisi del Lago Ciad
Inaugura il 2 novembre alle 18.00 allo Spazio MiFAC di via Santa Marta 18, a Milano “Popoli del Lago Ciad. Una crisi umanitaria vista dall’interno”, la mostra del fotografo ciadiano Abdoulaye Barry, organizzata da Vita in collaborazione con Coopi e il sostegno di Aics, per raccontare la crisi umanitaria della regione del Lago Ciad. Un’emergenza dimenticata dall’Occidente, che ha coinvolto oltre 10 milioni di persone e creato 2,4 milioni di sfollati
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StoriaInnovazione 18 Settembre Set 2017 1118 18 settembre 2017 InnovazioneLe case pieghevoli per l'accoglienza
Sono moduli abitativi di circa 17 metri quadrati, capaci di ospitare fino a 5 persone, montabili, portabili e riciclabili. Sono i “Better Shelter” ideati da Johan Karlsson e prodotti da Ikea Foundation. A portarle in Italia in 5 città è stata la Croce Rossa. Flavio Ronzi (Segretario generale): «Vogliamo testare un prodotto che a noi sembra innovativo ed efficace»
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StoriaReportage 20 Agosto Ago 2017 1921 20 agosto 2017 ReportageDal Mediterraneo: cos’è successo al confine con la Libia
Tra codice di condotta, minacce e giro di vite sulle Ong. Ecco come sono state le ultime settimane a bordo di Seefuchs, il peschereccio dell’organizzazione tedesca Sea-Eye, specializzata in ricerca e soccorso, costretta a fermarsi a Malta, dopo le crescenti minacce da parte della Guardia Costiera libica
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StoriaPescara del Tronto 2 Settembre Set 2016 1628 02 settembre 2016 Pescara del TrontoConosciamo il dolore: così i profughi aiutano i terremotati
Li hanno accusati di vivere in albergo mentre gli italiani sfollati stavano sotto le tende. Hanno detto (e scritto) che si facevano selfie con la pala in mano per farsi pubblicità. Invece loro, i rifugiati che hanno portato soccorso nelle zone colpite dal sisma, hanno scelto di farlo per vicinanza umana. «Anche noi sappiamo cosa vuol dire perdere tutto»