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Juncker: «Fermare Mare Nostrum è stato un grave errore»

Il presidente della Commissione Ue durante la plenaria del Parlamento a Strasburgo ha sottolineato: «Triplicare Triton è stato solo un ritorno alla norma, anormale è stato lasciare sola l’Italia». E poi ha aperto alla alle quote obbligatorie nell'accoglienza

di Redazione

«È stato un grave errore aver interrotto Mare Nostrum, ha provocato gravi perdite di vite umane. Triplicare Triton è stato solo un ritorno alla norma, anormale è stato lasciare sola l’Italia». A dirlo è stato il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, durante la plenaria del Parlamento europeo riunito a Strasburgo. «È necessario che la nuova strategia dell’Europa sull’immigrazione preveda un meccanismo di quote che vada al di là della volontarietà: l’Europa deve fare la sua parte con azioni di solidarietà condivisa», ha continuato Juncker.

I deputati europei si apprestano proprio mercoledì a votare una bozza di risoluzione congiunta siglata dal gruppo popolare, socialista e liberale che chiede alla Commissione di stabilire quote obbligatorie da assegnare ai singoli stati membri per distribuire i richiedenti asilo, allargare il mandato di Triton espandendo l’area di intervento e prevedendo anche il dovere di portare avanti operazioni di search and rescue, fare «pieno uso delle opzioni già esistenti per concedere visti umanitari» e «considerare seriamente l’ipotesi di utilizzare la direttiva del 2001 sulla protezione temporanea».

«Se si chiudono le porte, è chiaro che la gente entra per la finestra: dobbiamo lavorare a fondo per aprire le porte e agire sull‘immigrazione in regola», ha detto il numero uno dell’esecutivo Ue. Finora dal Consiglio Ue sono invece arrivate «risposte immediate ma insufficienti».

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