Famiglia

Kandahar, uccisa rappresentante delle donne

Due uomini in moto questa mattina hanno assassinato Safia Ama Jan, responsabile delle questioni femminili nella provincia che fu culla dei talebani.

di Redazione

La responsabile delle questioni femminili nella Provincia di Kandahar, nel sud dell’Afghanistan, è stata assassinata questa mattina da uomini armati mentre si recava al lavoro. Safia Ama Jan, 50 anni, era a capo del dipartimento donne fin dal 2002, quando pochi mesi dopo la caduta dei talebani venne creato il ministero per gli affari femminili. Stamane stava entrando nella sua auto a Kandahar – in passato principale bastione dei talebani – quando due killer in moto le hanno sparato contro. È morta all’istante.
«Non aveva inimicizie personali con nessuno», ha commentato il nipote Farhad. Sulla vicenda è stata avviata un’indagine. Le Nazioni Unite hanno condannato l’assassinio. Il portavoce della Missione assistenza in Afghanistan dell’Onu (Unama), Aleem Siddique, ha detto che l’organizzazione «è inorridita per l’assurdo omicidio di una donna che ha semplicemente fatto il suo lavoro per assicurare che tutte le afghane potessero svolgere un ruolo pieno e paritario nel futuro dell’Afghanistan». Fu proprio a Kandahar, sede delle scuole islamiche, che all’inizio degli anni Novanta si formò la milizia dei talebani, i quali conquistarono poi gran parte del Paese e infine il 27 settembre del 1996 anche Kabul, destinata così a essere capitale di un regime islamico ultraconservatore e terroristico, sotto cui alle donne fu vietato studiare e lavorare.

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