Famiglia

L’11% della famiglie italiane sono povere

Presentato i dati Spi-Cgil

di Redazione

Piu’ dell’11% delle famiglie italiane sono oggi dentro al dramma della poverta’, cifra questa che si innalza se a condurla e’ un pensionato e, addirittura, si impenna fino a superare il 25% se i nuclei familiari risiedono al Sud del Paese. La preoccupante fotografia e’ stata scattata dallo Spi Cgil che stamane ha presentato a Roma il suo nuovo Rapporto su ”indicatori di benessere e politiche sociali”. Per quanto riguarda, invece, il singolo interessato dal fenomeno della poverta’, il rapporto descrive come piu’ a rischio una donna sotto i trentacinque anni disoccupata o con i cosiddetti contratti atipici.

Il reddito familiare medio delle famiglie piu’ povere, o comunque, in stato di grave disagio economico e’ indicato dal rapporto come inferiore a 5 mila euro annui, un valore questo indicato come una ”vera e propria soglia di sussistenza”. Una soglia che, se superata in basso, non da’ addirittura la possibilita’ di avere disponibilita’ essenziali come, ad esempio, di pagare le bollette, di potersi fare almeno una vacanza all’anno, o di riscaldare la propria abitazione in modo adeguato, di acquistare non solo vestiti nuovi ma anche di mangiare carne o pesce. Lo stato di poverta’ cosi’ come descritto dal rapporto appare, quindi, come diffuso, ormai nel nostro paese e dove, rispetto almeno ad altri paesi dell’Europa, dove vanno accentuandosi le sperequazioni distributive fra chi e’ sopra e sotto le soglie di poverta’. Insomma, una societa’ sempre piu’ spaccata in due e con la cosiddetta ‘classe media’ che va assottigliandosi sempre piu’. Nella maggior parte dei casi, i poveri in Italia hanno un livello di istruzione bassa, nel 68% sono disoccupati, mentre se possiede un contratto e’ inquadrato soprattutto tra i parasubordinati (21%).

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