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La buona tavola: sono 4006 i prodotti alimentari made in Italy

Un'indagine della Coldiretti fa il punto sul patrimonio gastronomico regionale italiano. E da settembre la buona tavola entra nelle mense scolastiche

di Sara De Carli

Quota quattromila. Sono 4006 i prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Questo l’elenco delle specialità che esce da una indagine della Coldiretti: 1.169 paste e prodotti della panetteria, 1.115 verdure fresche e trasformate, 686 carni fresche o salumi, 479 formaggi e 136 bevande. Tra le Regioni che possono vantare il maggior numero di prodotti tradizionali censiti, secondo lo studio, figurano la Toscana, con 424 prodotti, seguita da Piemonte, con 369, Veneto con 351, Campania con 305 e Lazio con 300. Si tratta di un risultato che conferma la ricchezza del patrimonio enogastronomico nazionale e comprende – precisa la Coldiretti – prodotti ottenuti secondo regole tradizionali praticate per almeno 25 anni e presenti sul territorio in modo omogeneo. Dal lardo di Colonnata toscano al formaggio puzzone di Moena del Trentino, dai lampascioni sott’olio pugliesi al pane carasau della Sardegna, dalla grappa veneta alla porchetta di Ariccia, l’elenco riguarda una vasta gamma di prodotti. La mappa regionale delle specialita’ – sostiene la Coldiretti – non costituisce soltanto un utile riferimento per i consumatori particolarmente attenti alla gastronomia e magari un suggerimento per l’ultimo souvenir al rientro delle vacanze, ma e’ in grado anche di attivare importanti disposizioni previste dalla normativa nazionale, anche in vista della prossima apertura delle scuole. La nuova normativa nazionale – continua la Coldiretti – sancisce infatti che le Istituzioni pubbliche che gestiscono mense di scuole e ospedali devono prevedere nelle diete giornaliere l’utilizzazione di prodotti biologici, tipici e tradizionali, nonche’ di quelli a denominazione protetta. Una indicazione che rappresenta – sostiene la Coldiretti – un punto di partenza per valorizzare un patrimonio ad alto valore culturale e alimentare, ma anche un riconoscimento del quotidiano impegno degli imprenditori agricoli nell’offerta ai consumatori di prodotti la cui qualita’ e genuinita’ e’ garantita da rigorosi disciplinari.


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