Non profit

La Caritas Ambrosiana guarda ai giovani

In occasione della tradizionale giornata diocesana della Caritas, sabato 6 novembre, saranno lanciati gli obiettivi per il 2011

di Redazione

Sarà incentrato sull’impegno dei volontari nella lotta alla povertà il convegno diocesano che ogni anno raduna a Milano il “popolo della Caritas” il sabato precedente alla festa liturgica di Cristo Re, nella diocesi ambrosiana tradizionalmente dedicata all’azione caritativa. Un tema non scelto a caso. Nel 2010 Caritas Ambrosiana ha aderito alla campagna Zero Poverty lanciata dal network delle Caritas europee per sollecitare le istituzioni comunitarie a tradurre nei fatti la proclamazione del 2010 anno europeo di lotta alla povertà. Il prossimo anno sarà invece consacrato dalla Ue al volontariato. E, dunque, ancora una volta la Caritas della diocesi più grande d’Europa si sente interpellata direttamente e nella giornata che segna l’inizio del nuovo anno liturgico pone al centro della sua attenzione il ruolo che il volontariato ha e può avere proprio nell’aiuto dei deboli.

L’incontro intitolato: Volontariato e lotta alla povertà si terrà sabato 6 novembre dalle 9 alle 13 alla Casa Cardinal Schuster in via Sant’Antonio 5 a Milano. Ospiti saranno monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, Alessandro Martini, direttore della Caritas di Firenze, monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare della diocesi dell’Aquila. Ma i veri protagonisti saranno i volontari Caritas. Circa 2500 persone, secondo le ultime stime, impegnate nelle parrocchie e più precisamente nei 300 centri di ascolto diffusi su tutto il territorio della diocesi di Milano o nei servizi specifici. Gente che incontra e aiuta quotidianamente e con gesti concreti disoccupati, immigrati, madri separate con figli a carico, pensionati con la minima, senza tetto, insomma i tanti volti della vulnerabilità sociale.

«Sono persone, in genere, con grandi energie e risorse, ma che hanno per lo più i capelli bianchi – riconosce don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana – Si impone anche per noi, come in generale per tutte le realtà del terzo settore, il problema del ricambio generazionale e su questo terreno intendiamo proprio concentrare i nostri sforzi». Sforzi per la verità che la Caritas Ambrosiana sta già facendo da qualche tempo e che hanno già iniziato a dare i primi frutti se è vero che allo sportello del Volontariato di Caritas Ambrosiana quest’anno le richieste degli under 30 sono state quasi pari a quelle degli over 30.

Altro tema al centro della mattinata sarà il rapporto tra il volontariato cattolico e la società civile. «In Italia abbiamo sei milioni di volontari di cui una grande parte di ispirazione cristiana, ma il nostro impatto sullo stile di vita dei cristiani e forse sulla stessa Chiesa è marginale, mentre la possibilità di influire sul sentire civile e sociale sembra accusare addirittura una battuta d’arresto – sottolinea don Davanzo -. La paura per la sicurezza personale e sociale, soprattutto nella città, sembra vincere su tutti i buoni sentimenti di attenzione, compassione, condivisione e solidarietà. Dobbiamo reagire a questo deficit animativo con un surplus di formazione e passione»

Ultima questione attiene, invece, alla relazione tra impegno sociale e politica. «Nel preparaci a questo anno dedicato al volontariato è bene sgomberare il campo subito da un equivoco – sottolinea don Davanzo – A volte abbiamo avuto l’impressione che le istituzioni scaricassero sul terzo settore responsabilità e compiti che sono loro propri. È bene ricordare che il nostro spirito di collaborazione non può diventare il pretesto per un disimpegno da parte della politica su alcune questioni sociali, che proprio perché sono problemi di tutti, è nello spazio pubblico – rappresentato appunto dalla politica e dalla sua espressione, le istituzioni – che devono trovare una soluzione».

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