Mondo

La cooperazione cambia mondo

di Redazione

Non è più soltanto una questione di tagli alle risorse. Per quanto il tema della progressiva scomparsa, dal bilancio del nostro Paese, di quello che un tempo si chiamava Aiuto pubblico allo sviluppo sia comunque sempre all’ordine del giorno. Ma quel che sta succedendo nel mondo delle ong e della cooperazione internazionale è qualcosa di più profondo, è un cambio di paradigma, una svolta epocale. Che riguarda il ruolo stesso delle organizzazioni e il loro modo di operare. «Tutto sta cambiando con una velocità enorme», sintetizza Claudio Ceravolo, presidente delle Fondazione Coopi, «i termini di riferimento sono cambiati: tre anni fa praticamente non si parlava di ong del Sud del mondo, oggi stanno diventando sempre più protagoniste». «I rapporti geopolitici sono cambiati, non c’è più solo l’asse verticale Nord-Sud del mondo», spiega Paolo Palmerini, responsabile settore Cooperazione di Ciai, «ci sono attori che entrano nello sviluppo con ruoli diversi, Paesi che alterano la classificazione standard ricchi e poveri. Quindi forse la domanda è non solo come finanziarci, ma dove collocarci in questo mondo?». A queste e ad altre domande si è cercato di rispondere durante un forum nella redazione di Vita, a cui hanno partecipato ActionAid Italia, Acra, Ciai, Coopi e Intervita.

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