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Innovazione sociale

La filantropia europea a Milano per pensare nuovi ecosistemi

Philea, la grande community della benefit foundations continentali, ha scelto il capoluogo lombardo per il suo Research Forum 2024. Due giorni di lavori - 120 delegati, 24 speakers - per capire come cambiare l'approccio ai grandi temi globali. Col titolo "Breaking Bad (Habits): how can foundations move from siloes to shaping future innovation ecosystems", si parlerà di impatto, capitale paziente, capacità di cooperare. Fondazione Cariplo partner italiano

di Giampaolo Cerri

«Milan col coeur in man», storico detto meneghino che rappresentava l’antica predisposizione dei cittadini del capoluogo lombardo per donare, trova domani e dopo una sua ideale rappresentazione: per due giorni, Philea, la grande community della filantropia europea, svolgerà qui il suo Research Forum 2024. Lo farà raccordandosi a uno storico partner che è, nel contempo, uno dei più grandi player di quella italiana: Fondazione Cariplo. Insomma, per due giorni Milano sarà la capitale della filantropia continentale.

I lavori – 120 delegati, 20 speakers (programma qui) –  si svolgeranno significativamente a Cariplo Factory, il grande hub di innovazione che nasce proprio dalle attività di capital venture sociale della storica fondazione milanese.  Insomma, se i contesti parlassero – ma certamente comunicano – Philea non poteva trovare collocazione migliori.

Che succederà dunque domani e dopo in Via Bergognona (per i non milanesi siamo nella zona di Via Tortona, nel bel mezzo di quella città post-industriale – c’era l’Ansaldo – da anni pulsante moda e design)?

Detto che VITA ci sarà e che ve ne faremo un racconto puntuale anche sotto forma di podcast, Philea ha convocato gli aderenti sotto la Madunina per parlare di innovazione sociale, un tema da tempo nell’agenda di questo grande rassemblement della filantropia continentale.

Costruire gli ecosistemi della innovazione

Il tema del forum è, in certa misura, spiritoso, Breaking Bad (Habits): how can foundations move from siloes to shaping future innovation ecosystems. Giocando col titolo di una serie celebratissima, Philea si propone di rompere con le vecchie abitudini e spostarsi dai silos, ossia dalla verticalità di approccio, dando forma agli ecosistemi dell’innovazione.

Non bagattelle, anche perché, come ricorda proprio la nota di Fondazione Cariplo, «i dati oggi dicono che in Europa ci sono 186mila public benefit foundation, che erogano ogni anno 54miliardi di euro per progetti per la collettività, e possono contare su patrimoni che complessivamente ammontano a 647miliardi di euro. Come fare in modo che questo impegno complessivo sia sempre più organico e coordinato verso i problemi emergenti? Il dibattito attorno a questo quesito è uno degli obiettivi del Research Forum 2024, di Milano».

Milano, festa in quartiere popolare

Come rispondere al meglio ai bisogni sociali

Philea e i suoi delegati si interrogheranno cioè su come la filantropia possa supportare questo tipo di innovazione e contribuire cosi a rispondere al meglio ai bisogni più urgenti delle nostre società. Quei miliardi di erogazioni annue possono essere – e spesso sono già – leva di cambiamento, gli enti stessi – sempre meno semplici sovventori e sempre più partner progettuali – agenti di innovazione sociale, ma «il mondo che ci circonda è in continua evoluzione e lo stesso vale per le pratiche filantropiche. Questo cambiamento apre percorsi per esplorare nuove modalità di sostegno all’innovazione, con particolare attenzione all’innovazione sociale e alla creatività».

Scalare l’innovazione, una necessità

Nei vari panel aperti alla discussione, ai 120 delegati si offriranno risposte a partire da una panoramica con dati aggiornati nel campo della filantropia in Europa (cifre chiave, spesa annuale, campi di investimento) nonché alcuni approfondimenti su come le fondazioni sostengono l’innovazione in Europa. Ma ci si interrogherà anche su come «estendere il lavoro delle fondazioni oltre un quadro puramente eurocentrico cogliendo esperienze e spunti da quei paesi a basso reddito e che in realtà sono estremamente innovativi».

Sfide globali, soluzioni locali e investimenti basati sul territorio: «L’innovazione ha bisogno di essere diffusa», prosegue la nota, «e conosciamo gli ostacoli sia alla filantropia transfrontaliera che al mercato unico europeo: come possono le fondazioni superare la tensione tra investimenti locali e la necessità di scalare l’innovazione?»

Azzone (Fondazione Cariplo e Acri):
«Attivare nuove collaborazioni»

Ci sarà anche Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo e da pochissimi giorni alla guida delle 86 fondazioni di origine bancaria di Acri: «Momenti come questi sono importantissimi», dice l’ex rettore del Politecnico di Milano, «perché mettono a confronto le esperienze delle fondazioni filantropiche con uno sguardo che allarga i confini, una delle linee del mandato appena inaugurato da Fondazione Cariplo. Abbiamo di fronte sfide globali. Se pensiamo ai cambiamenti climatici, i trend demografici, l’immigrazione. Per non parlare delle crisi umanitarie, le guerre che hanno conseguenze planetarie. Le fondazioni non possono e non devono limitarsi quindi ad uno sguardo locale, ma porsi all’interno di un ecosistema che punti a collaborazioni internazionali. Abbiamo gli stessi problemi, per quali qualcuno ha già sperimentato soluzioni o fallimenti. Dobbiamo partire da essi e attivare nuove collaborazioni. Alla base di tutto c’è lo studio dei fenomeni suffragato da dati. Solo conoscendo i probelmi si possono prendere decisioni».

Giovanni Azzone, presidente Fondazione Cariplo e Acri

Moralis (Philea): «La filantropia innovatrice sociale,
fra impatto e capitale paziente»

Gli fa eco Delphine Moralis, che di Philea è la dinimica ceo. «Quello proposto dal Research Forum 2024 è un tema interessante, portato nel momento opportuno», racconta, «stiamo esaminando alcuni dei risultati del cambiamento dell’Unione europea nella politica dell’innovazione e un cambiamento nel ruolo della filantropia: con le fondazioni che assumono nuovi ruoli (non solo le tradizionali erogazioni di sovvenzioni) e configurano nuove partnership. La pandemia», prosegue Moralis,«è stata la madre dell’innovazione. Abbiamo bisogno di condividere dati ed esperienze. Noi di Philea crediamo nei dati e raccogliamo dati sulla filantropia europea e vorremmo evidenziare la necessità di colmare questa lacuna di conoscenze. Molte questioni stanno emergendo nel campo della filantropia e illustrano il ruolo chiave che la filantropia può avere nel portare avanti l’innovazione orientata allo scopo: avere un occhio per l’impatto sociale; e ancora assunzione di rischi e investimenti di capitale paziente. La filantropia può davvero giocare un ruolo importante in futuro».

Moralis in un’intervista a VITA del 2020

L’obiettivo della due giorni milanese è ambizioso: «Fornire al settore raccomandazioni su come superare le attuali lacune nel sostegno all’innovazione, rafforzare il sostegno filantropico all’innovazione, promuovere potenziali incentivi per migliorare la collaborazione tra fondazioni e con altre parti interessate».


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