Non profit

la firma degli oligarchi sulle fondazioni russe

Tra dinastie familiari e grandi capitali

di Redazione

Anche per quanto riguarda le fondazioni la Russia è un mondo a parte. Se queste istituzioni in molti Paesi dell’Est europeo hanno risorse piuttosto contenute (“svantaggio” cui cercano di ovviare, come si è detto, favorendo la creazione di reti e di sinergie), in quello che fu il cuore dell’impero sovietico il sistema delle fondazioni ha assunto una diversa configurazione, caratterizzata da dinamiche piuttosto differenti. Per rendersene conto basta prendere in esame i quattro soci russi di Efc: New Eurasia Foundation, Dmitry Zimin Dynasty Foundation, Victoria Children Foundation, Vladimir Potanin Foundation.
La prima è una fondazione supportata dall’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale, e dal 1992 ha investito più di 380 milioni di dollari operando oltre che in Russia in molti Paesi fra cui Afghanistan, Armenia, Azerbaijan, Belarus, Georgia, Kazakhstan, Tajikistan, Turkmenistan. La Dmitry Zimin Dynasty Foundation (www.dynastyfdn.com), dal canto suo, è la prima fondazione caritativa familiare fondata nel 2001 nella Russia post-sovietica da Dmitry Zimin, che è stato presidente della più importante azienda di telefonia mobile (la Vimpelkom). Nel 2008 la fondazione è divenuta pubblica (nello stesso anno ha avuto un budget di 10 milioni di dollari; la sua mission è sostenere la ricerca e l’educazione scientifica); attualmente il board è diretto da Alexander Izosimov, l’attuale ceo di Vimpelkom, a significare un percorso interessante che in qualche modo mescola la dimensione familiare con quella aziendale.
Quanto alle altre due, la Victoria Children e la Vladimir Potanin Foundation, sono soggetti indipendenti guidati da due “oligarchi”. La prima, che si occupa di minori svantaggiati e ad esempio nel 2006 ha investito quasi due milioni e mezzo di euro (www.victoriacf.ru), è diretta dal 46enne Nikolay Tsvetkov, fondatore e presidente di Nikoil Financial, dopo essere stato un veterano della guerra in Afghanistan (nel 2007 Forbes lo ha messo all’83esimo posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo: ha un patrimonio personale di 1,8 miliardi di dollari). Quanto alla Potanin (sorta nel gennaio 1999: http://eng.fund.potanin.ru) porta lo stesso cognome del 47enne Vladimir, che Forbes, nella medesima graduatoria, colloca al 25esimo posto.
Una filantropia personale di cui, del resto, troviamo esempi anche in altri Paesi. In Ucraina Viktor Pinchuk ed Elena Franchuk, marito e moglie, guidano ciascuno la propria fondazione (http://pinchukfund.org/en/ e http://www.antiaids.org). In Polonia, invece, sulla scia di altri capi di Stato (fra cui Bill Clinton), l’ex presidente della Repubblica, Aleksander Kwasniewski ha fondato qualche anno fa la Fundacia che porta il suo nome (www.kwasniewskialeksander.eu) e si occupa di integrazione europea.

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