Non profit

La lezione di Guzzetti a Zingales

di Redazione

Luigi Zingales: Le scelte di credito sono scelte molto delicate e non devono essere influenzate da questioni politiche, quindi maggiore è la distinzione tra sfera politica e sfera economica migliore è la gestione delle banche e di qualsiasi altra impresa?
Giuseppe Guzzetti: Nessuna delle due componenti, pubblica e privata, deve prevalere ma devono essere paritetiche. Detto questo, bisogna sottolineare come gli enti pubblici non designano ma indicano delle terne all’interno del quale l’Organo di indirizzo sceglie i rappresentanti. Quando alla contendibilità bisogna sapere che nel caso di Intesa Sanpaolo le cinque fondazioni che stanno nella proprietà controllano circa il 20% delle azioni; l’80% quindi è controllato dai grandi fondi americani. In Unicredit, poi, le fondazioni pesano per il 12%, l’88% di quella banca è detenuto da fondi stranieri. Secondo lei, professore, questi fondi americani investono per simpatia verso banche mal amministrate?
Zingales: Bill Gates nella sua fondazione mette i suoi soldi, la Fondazione Cariplo gestisce soldi non suoi che vengono gestiti da un vecchio gruppo di notabili che non ha alcun mandato dai cittadini per far questo. È verissimo che per fortuna c’è il mercato e che c’è stato un progresso. Guzzetti, dica la verità, ma lei ha appreso la notizia della nomina Cucchiani a ceo di Banca Intesa Sanpaolo o l’ha saputo prima?
Guzzetti: È vero, il patrimonio iniziale della fondazione nasce dai risparmi dei milanesi e dei lombardi. Io ho un mandato che mi deriva da una legge dello Stato. La riforma Ciampi dice: primo, di non concentrare gli investimenti, e oggi per noi Intesa Sanpaolo è il 21% del patrimonio; secondo, di non fare investimenti speculativi, e noi non abbiamo mai fatto investimenti speculativi. Chi ci manda a casa sono i cittadini lombardi, quelli che ogni quattro anni verificano quello che abbiamo fatto, e se non va bene mettono nelle loro terne candidati che ci cacciano. Su Cucchiani basta leggere le cronache che hanno preceduto la sua nomina. Su cinque fondazioni quattro hanno chiesto di scegliere un candidato interno, il quinto, cioè il sottoscritto, ha sempre dichiarato che statutariamente aspettava di sapere cosa avesse proposto il professor Bazoli. Quindi Cucchiani non è stato scelto dalle fondazioni, a meno che non ci si affidi alla fantasia e allora si può dire ciò che si vuole.
Zingales: I cittadini lombardi propongono delle terne!?
Guzzetti: Certo professore, attraverso bandi pubblici; si informi per favore anche se sta a Chicago. Per l’organo di indirizzo della fondazione, composto da 40 membri, arrivano proposte dagli enti locali, da università, Camere di commercio, la Chiesa, il volontariato e le associazioni, tutti candidati che possono mandarci a casa.

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