Volontariato
La macchina solidale dei Csv
La rete dei centri di servizio al volontariato sta già organizzando il post emergenza

Operativa dalla mattina di giovedì 9 aprile L’unità mobile del CSVnet inizia la propria attività a supporto del mondo del volontariato presente in questi momenti sui luoghi del terremoto.
“Offrirà appoggio concreto in primo luogo alle attività dei volontari della protezione civile, degli psicologi e degli ingegneri dediti alle perizie sulle case”, spiega Roberto Museo, 39 anni, direttore di CSVnet, coinvolto in prima persona nel terremoto: residente, con la moglie e i tre figli, del centro storico dell’Aquila, non può più tornare alla propria casa, pesantemente danneggiata. “La sede mobile del CSVnet sarà anche uno sportello informativo a disposizione di chiunque volesse dare una mano, in coordinamento con le varie associazioni”.
Il camper-ufficio della rete dei Centri di servizio per il volontariato (che sostituisce la sede del Csv dell’Aquila, andata distrutta dal sisma) è posizionata nella tendopoli di Acquasanta, a due chilometri dal centro storico dell’Aquila, in quello che fino allo scorso weekend era il campo da rugby comunale e che ora, sotto la gestione dell’Anpas, provvede alle necesità adi almeno mille sfollati.
La direzione dell’unità mobile è affidata a Luciano Dematteis, vicepresidente di CSVnet, che oltre ad essere il Presidente di Idea solidale, il Csv di Torino, è il maggior esperto di protezione civile della rete. Vita.it l’ha raggiunto al telefono (l’intervista integrale è disponibile in alto a sinistra, nella sezione ‘multimedia’): “La nostra presenza vuole portare solidarietà al volontariato abruzzese, e a quello aquilano in particolare”, affera Dematteis, “è un aiuto concreto per riportare alla normalità una cosa che normale non è”. Come opera l’unità mobile? “Il polmone di questi primi momenti è il Csv di Chieti, che coordina tutte le richieste provenienti dalle associazioni del territorio”, prosegue Dematteis, “poi martedì prossimo 14 aprile terremo una riunione con tutti i Csv italiani per stabilire un programma definitivo d’azione di lunga durata”. Nel frattempo, ci si adopera per le esigenze più urgenti, “che ora sono più psicologiche che pratiche: cibo ce n’è, serve assistenza diretta alla popolazione”. Per le migliaia di sfollati le condizioni traumatiche saranno una costante di tuta la fase post-emergenza: anche per questo, le singole associazioni abruzzesi legate alla rete dei Csv, che sono almeno 2mila, il 60% delle quali dedicate all’assistenza socio-sanitaria, stanno cercando di riorganizzarsi nel più breve tempo possibile per essere una presenza concreta a fianco dei cittadini danneggiati.
Il Centro Servizio del Volontariato della Provincia dell’Aquila ha aperto una sottoscrizione presso Banca Etica.
L’IBAN per donare è IT 27 N 05018 12100 000000404404, con la causale: Emergenza Terremoto Abruzzo
In foto la sede devastata della nuova università
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