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La Maremma, l’olio buono e una grande famiglia sociale

Domani al "Fa' la cosa giusta" di Milano, la storia del Frantoio del Parco, cooperativa agricola che, nel 2016, ha rilevato 228 ettari di splendido territorio. Il risultato di un'alleanza operativa fra alcune grandi realtà di Terzo Settore e mondo cooperativo, come Chico Mendes - Altromercato, Legambiente, Co&So, Cgm Finance e SeFea. Un'opportunità per dare lavoro ai fragili col progetto R-Accolti

di Giampaolo Cerri

Si intitola L’olio giusto. La storia dell’olio del Parco in Maremma. Tra diritti delle persone, sviluppo locale e tutela del paesaggio ed è l’incontro in cui domani, alle 17,00, a Milano, nel corso del festival Fa’ la cosa giusta, si racconterà l’esperienza della Cooperativa agricola Il Frantoio.
Saremo nel bel mezzo della sezione “Storie di cibo e territori” nella Piazza del Turismo lento ma non sarà solo questione di “buoni sapori di una volta” o di “tradizioni ritrovate”, come si sente dire spesso.


La storia della di questa coop che sta nel bel mezzo dello splendido parco dell’Uccellina, nel Grossetano, è innanzitutto storia di collaborazione fra realtà di Terzo Settore, come la Cooperativa Sociale Chico Mendes, come Legambiente, e come Cooperativa Agricola Frantoio del Parco. A quest’ultima, nel 2016, l’Ente Terre Regionali Toscane «ha affidato in concessione un antico uliveto e un frantoio, con l’obiettivo di recuperare il terreno e riattivare l’intera struttura produttiva». Non solo, sostenitori finanziari del progetto sono Cgm Finance e SeFea Impact, quest’ultima con 400mila euro del fondo SI.

228 ettari nel Parco

Su 228 ettari tra Rispescia. patria del mitico FestAmbiente annualmente promosso da Legambiente, e Alberese (Grosseto) all’interno appunto del Parco naturale della Maremma, un antico uliveto produce esclusivamente olio bio ed in gran parte Igp Toscano: 30 mila piante secolari, che grazie a questo progetto tornano a essere produttive. «Dal 2016», dicono alla cooperativa, «con i ricavi della vendita dell’olio e ai contributi ricevuti, sono state recuperate circa 15 mila piante ed è stato possibile riaprire il frantoio del Parco dove le olive vengono lavorate utilizzando tecniche avanzate che danno un prodotto finito biologico e di elevata qualità organolettica. L’olio Evo biologico da olive Maurino ha vinto la medaglia d’argento nel concorso internazionale “International Olive Oil Contest 2020”».

Un progetto inclusivo

Nelle varie fasi produttive, oltre a creare opportunità per i giovani della zona, vengono impiegate persone con diverse fragilità, alle quali viene offerta un’occasione di guadagno e formazione che garantisca un inserimento lavorativo stabile e duraturo in collaborazione con il Gruppo Cooperativo Co&So. È il caso del progetto R-Accolti, nato grazie alla consolidata collaborazione con l’azienda agricola Coltibio e l’Associazione Chico Mendes, «che hanno esperienza pluriennale nell’inserimento lavorativo di migranti e richiedenti asilo, e con l’azienda agricola Il Bivacco e l’Asl di Grosseto per l’organizzazione di percorsi di pet therapy rivolti a persone con disturbi mentali».

Stefano Magnoni, presidente della Coop Frantoio del Parco

Da notare che le attività di sostegno al Frantoio del Parco hanno contribuito al disboscamento nel 2020 di 47 ettari di territorio portando alla luce 6.100 ulivi.
Tanti buoni motivi per andare ad ascoltare, sabato, Stefano Magnoni, presidente della cooperativa, con Mara Cinque e Cristina Olivero che seguono in particolare il progetto R-Accolti e altri protagonisti di questa storia.

La foto in apertura è tratta del sito della cooperativa Frantoio .


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