Famiglia

La nostra finanziaria per un paese felice

In viaggio lungo lo Stivale alla scoperta di mille storie di gratuità e sviluppo. Obiettivo? «Presentarle a Napolitano per sconfiggere la retorica dell’inevitabile declino»

di Redazione

Quando abbiamo sentito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo solenne discorso di fine anno, fare affidamento per «un nuovo sviluppo del nostro Paese» alla «ricchezza delle risorse umane di cui disponiamo», con riferimento al volontariato e all?associazionismo, abbiamo capito come Acli di aver fatto davvero la scelta giusta. La scelta di scommettere insieme su quella ?ricchezza? e sul futuro del Paese. Dedicando l?intero anno associativo alla valorizzazione concreta di questa Italia fatta di gente comune che lavora quotidianamente, silenziosamente ed operosamente ad un futuro comune.

Sta partendo infatti in queste settimane, con il coinvolgimento delle sedi territoriali, la campagna intitolata Scommessa Italia. L?obiettivo? Raccogliere e censire provincia per provincia, dentro e fuori l?associazione, mille storie, esperienze ed idee di questo Paese che sa coniugare solidarietà e creatività, gratuità e sviluppo. Un?Italia che guarda avanti contro la retorica del declino e della recriminazione perenne. Che non teme il futuro e scommette sulla propria capacità di raggiungerlo, senza curarsi delle polemiche politiche e senza arrendersi ai guasti e alle disfunzioni di un sistema pubblico in cui c?è ancora molto da rivedere. Un?Italia normale, che nella sua ferialità riesce ad esprimere qualcosa di straordinario perché orientato alla coesione sociale e al bene comune. Senza fuggire di fronte alle diversità e arrestarsi di fronte alle difficoltà. Ma pronta a trovare soluzioni.

Le Acli vogliono mettersi in ascolto di questo Paese e raccontarlo, dargli voce, farlo uscire per quanto possibile dal silenzio e dell?anonimato. Innanzitutto per rilanciare, laicamente, quel sentimento di speranza che lo stesso convegno ecclesiale di Verona ci invitava a testimoniare nella concretezza della nostra vita. «Si respira aria buona, aria di impegno, di fiducia e di voglia d?agire», ha detto il presidente del Senato, Franco Marini quando gli abbiamo presentato le prime dieci storie di questa campagna, a dicembre, durante la nostra conferenza organizzativa di Bari. C?è poi un messaggio forte, e in qualche misura polemico, che vorremmo mandare alla politica, ma anche ai media: queste non sono solo storie di bontà, di volontariato, di solidarietà, ma storie che realizzano concretamente e diffusamente, nelle regioni, nelle province e nei comuni, lo sviluppo del Paese. «La vera Finanziaria del Paese», abbiamo detto arditamente in quel di Bari interloquendo con il presidente del Consiglio, Romano Prodi. Infine, vogliamo raccontare quest?Italia per proseguire nella nostra ricerca della ?vita buona? e della ?vita felice?, sulla scia dell?ultimo appuntamento nazionale di studi di Orvieto. Chi non si chiude nel proprio interesse personale, chi non misura il benessere con le cifre dei conti bancari, chi non rincorre un qualsiasi potere ma vuole solamente sentirlo utile, contribuisce, non senza fatica a costruire roccaforti di felicità condivisa, avamposti di speranza, a coltivare figure di una nuova umanità.

Tutto questo le Acli vogliono raccontare attraverso le storie che ci impegniamo a raccogliere fin da ora. Con il proposito di presentarle, alla fine del 2007, proprio al presidente della Repubblica.

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