Analisi

La nuova finanza e quel cambio di passo per lo sviluppo sostenibile

È l'orientamento che emerge dal Rapporto sullo sviluppo sostenibile - Sustainable Development Report - Sdr della Rete per le soluzioni di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. Secondo lo studio i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo Sostenibile sono in stallo e nessuno dei 17 Obiettivi globali è sulla buona strada in relazione all'Agenda 2030. Leonardo Becchetti, professore a Roma Tor Vergata e direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile: «I comportamenti di alcuni leader rinforzati da circoli viziosi che legano comunicazione, media e politica spesso ci fanno fare deviazioni e sbagliare strada. Da questa cattiva notizia dipendono le decisioni che spostano risorse nella finanza globale in una direzione o nell’altra, dalla logica di cooperazione per risolvere problemi globali a quella del conflitto»

di Alessio Nisi

sostenibile

A oggi l’impegno verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Sdgs è elevato a livello globale: 190 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno presentato i propri piani e le priorità nazionali per lo sviluppo sostenibile.

I paesi europei continuano a guidare l’indice degli Sdgs (in termini di prestazioni complessive Finlandia, Svezia e Danimarca si confermano ai vertici ) mentre i paesi dell’Asia orientale e meridionale superano le altre regioni nei progressi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (tra i paesi che hanno mostrato progressi più rapidi di altri ci sono Benin, Costa Rica, Nepal, Perù, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Uzbekistan).

Tuttavia, a livello globale, a dieci anni dalla loro adozione solo il 16,7% degli obiettivi globali è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030.

Certo, progressi significativi sono stati fatti in servizi di base come accesso all’elettricità e riduzione della mortalità infantile, ma “sulla base del tasso di progresso da quando sono stati adottati dalla comunità internazionale nel 2015, nessuno dei 17 Sdg sarà raggiunto entro il 2030”. 

Particolarmente indietro gli obiettivi 2, 11, 14, 15 e 16 rispettivamente Zero fame, Città sostenibili, Vita sott’acqua, Vita sulla terra, Pace giustizia e istituzioni solide. Cinque obiettivi sono invece in via di miglioramento: uso del cellulare (9), accesso all’elettricità (7), uso di Internet (9), mortalità infantile (3) e mortalità neonatale (3).

Sono alcune delle evidenze emerse nella decima edizione del Rapporto sullo sviluppo sostenibile – Sustainable Development Report – Sdr. Lo studio, intitolato Finanziare lo sviluppo sostenibile fino al 2030 e a metà secolo, analizza lo stato di avanzamento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile – Sdgs e dei 169 target specifici, valutando i progressi compiuti rispetto all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. fornendo un quadro dei progressi compiuti a livello globale, regionale e nazionale. 

«In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, disuguaglianze globali in aumento e di una crisi climatica in crescita», spiega Jeffrey D. Sachs, presidente dell’Sdsn e principale autore del rapporto, «il Sustainable development report di quest’anno sottolinea che il mondo riconosce a larga maggioranza gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile come la via fondamentale per raggiungere pace, equità e benessere».

Molti Paesi, riconosce, «stanno compiendo progressi significativi, ma molto di più può essere realizzato intensificando gli investimenti in istruzione, tecnologie verdi e soluzioni digitali».

A pubblicare il rapporto è la Rete per le soluzioni di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite – Sdsn, network globale di esperti e istituzioni impegnate nella promozione dello sviluppo sostenibile. 

È necessario riformare l’Architettura finanziaria globale per aumentare i flussi di capitale verso i paesi emergenti e in via di sviluppo

Rapporto sullo sviluppo sostenibile 2025

Cambiare l’Architettura finanziaria globale

Dall’analisi emerge soprattutto la necessità di mettere sul tavolo riforme urgenti. A cominciare da quella riguardante l’Architettura finanziaria globale, ovvero quell’insieme di regole, istituzioni, accordi e pratiche che governano i flussi finanziari internazionali e i mercati finanziari globali, che dovrebbero essere adottata durante la conferenza sul Finanziamento per lo sviluppo – Ff4d in programma tra giugno e luglio in Spagna e che dovrebbe sbloccare i finanziamenti necessari al raggiungimento degli Oss.

Finanziare i beni pubblici globali. Secondo il report proprio la Gfa “deve essere riformata con urgenza per finanziare i beni pubblici globali e raggiungere uno sviluppo sostenibile. Circa metà della popolazione mondiale”, si puntualizza, “risiede in Paesi che non possono investire adeguatamente nello sviluppo sostenibile a causa di un debito pubblico insostenibile e di un accesso limitato a capitali accessibili e a lungo termine”.

Gli Stati membri dell’Onu che si riuniscono a Siviglia, si legge, “hanno un’enorme responsabilità, non solo nei confronti dei propri cittadini ma di tutta l’umanità”.

L’Indice e la dashboard degli obiettivi di sviluppo Sostenibile (Sdg index and dashboards) forniscono una valutazione annuale dei progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg). Su 167 paesi monitorati l’Italia è al 22° posto con un country score di 80.3. Al primo posto c’è la Finlandia con 87, all’ultimo posto il South Sudan con 41.6

Opportunità cruciale

Lo sviluppo sostenibile è un investimento ad alto rendimento, eppure la Gfa continua a indirizzare i capitali verso i Paesi ad alto reddito anziché verso i Paesi in via di sviluppo – Emde, che offrono prospettive di crescita più solide e rendimenti più elevati. “L’imminente Ff4d offre un’opportunità cruciale agli Stati membri delle Nazioni Unite per riformare questo sistema e garantire che i finanziamenti internazionali fluiscano su larga scala verso gli Emde per raggiungere uno sviluppo sostenibile.

Investire in capitale umano

Attualmente, si legge nello studio, 250 milioni di bambini sono fuori dalla scuola, mentre 733 milioni di persone soffrono di fame cronica. “Investire nella salute e nell’istruzione dei bambini nei paesi a basso reddito offre ritorni economici significativi. Gli investimenti in capitale umano possono generare un ritorno annuo composto del 20%”.

Tecnologie innovative per lo sviluppo

Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e le innovazioni nel settore energetico, possono inoltre contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile. È fondamentale garantire che queste tecnologie siano accessibili a tutti.

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile sono in sintesi tutti quei traguardi che consentirebbero all’umanità di fare passi avanti fondamentali verso il bene comune (lotta alla povertà e alla fame, salute, istruzione, lotta alle diseguaglianze, all’emergenza climatica e all’inquinamento)

Leonardo Becchetti – professore presso l’Università di Roma Tor Vergata

Leonardo Becchetti: ci sono due buone notizie

«Leggendo in filigrana il rapporto sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals) e lo stato del loro raggiungimento nei diversi paesi del mondo ci sono alcune buone e alcune cattive notizie», Leonardo Becchetti, professore presso l’Università di Roma Tor Vergata e direttore del Festival nazionale dell’Economia civile.

Leonardo Becchetti

«Le buone notizie sono essenzialmente due. La prima è che 190 paesi su 193 (mancano all’appello solo Haiti, gli Stati Uniti e Myanmar) hanno piani nazionali per avanzare negli obiettivi. La seconda è che il progresso scientifico e tecnologico (che non è qualcosa di neutrale o impersonale ma dobbiamo imparare a leggere come l’impegno cooperativo e generativo di generazioni di comunità di studiosi e scienziati a fornirci strumenti per vivere meglio) ci offre possibilità sempre migliori per raggiungere l’obiettivo».

Per Becchetti, «è come se dovessimo fare 1.000 chilometri per arrivare al traguardo in tempo utile ma la macchina su cui viaggiamo diventa progressivamente più veloce, perché diventiamo più produttivi, più capaci di sconfiggere malattie e di produrre energia decarbonizzando. Il problema è l’uso di questa nuova potenza e la sua distribuzione in modo tale che tutti ne possano beneficiare».

C’è un nesso perverso tra paura, rabbia, profitti dei social media ed interessi di forze politiche che speculano su questo per riportarci ad un mondo “giurassico” a somma zero dove mors tua vita mea. Un incantesimo ridicolo di un mondo che non esiste

Leonardo Becchetti

Finanza, cooperazione o conflitto

La cattiva notizia? «È che i comportamenti di alcuni leader rinforzati da circoli viziosi che legano comunicazione, media e politica spesso ci fanno fare deviazioni e sbagliare strada. Da questa cattiva notizia dipendono le decisioni che spostano risorse nella finanza globale in una direzione o nell’altra, dalla logica di cooperazione per risolvere problemi globali a quella del conflitto».

Dovremmo un attimo rivedere «la storia del leone e della gazzella», spiega sempre Becchetti, «ogni giorno un essere umano si sveglia e pensa che l’altro sia un nemico dal quale difendersi. Ogni giorno un altro essere umano si sveglia e pensa che l’altro sia qualcuno con cui bisogna costruire dei rapporti pacifici di collaborazione per realizzare un mutuo beneficio e migliorare la vita di entrambi»

Il nostro futuro, e quello degli obiettivi di sviluppo sostenibile, «si deciderà sulla base di quanto il secondo tipo di esseri umani dimostrerà di aver avuto ragione e con i suoi investimenti nella costruzione di relazioni di pace convincerà il primo gruppo che il pericolo è più lontano».

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In apertura foto di Ratul Pal per Unsplash. Nel testo immagine da Rapporto sullo sviluppo sostenibile di Sdsn.

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