Cultura

La P.G.XXIII: perché non si liberano prostitute comunitarie?

Le 30 mila ragazze comunitarie in prevalenza rumene, schiave del raket della prostituzione in Italia potrebbero essere liberate. Basterebbe applicare una legge dice l'associazione fondata da don Benz

di Redazione

E? possibile liberare le ragazze comunitarie costrette alla prostituzione. Perché non farlo? E? la provocazione dell?associazione Comunità papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi morto pochi giorni fa.

?Le oltre 30 mila ragazze comunitarie in prevalenza rumene, presenti in Italia -si legge in una nota – sono vittime dello sfruttamento della prostituzione e possono essere liberate se i Prefetti ed i Questori applicassero il decreto legge 181, Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza, al 7-ter. I motivi di pubblica sicurezza sono imperativi quando il cittadino dell’Unione o un suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana, rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza.

La legge n. 1173 del 1966 in vigore in Italia nel 1980 in attuazione della Convenzione dell’Onu n.317 del 1951 che l?Italia ha sottoscritto, dichiara che la prostituzione è incompatibile con la dignità ed il valore della persona umana. Perché si continua a non applicare le leggi vigenti?? si chiede l?associazione che si dice ?disponibile ad accogliere le ragazze comunitarie in una programma di protezione sociale?.

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