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La resa dell’ex rivale: «È bravo»

Giuseppe Bortolussi, candidato governatore del centrosinistra

di Redazione

«In Consiglio collaboriamo davvero bene, come dimostra l’iter sul nuovo statuto»Sulla carta dovrebbe essere il suo peggior nemico. E invece Giuseppe Bortolussi, storico direttore della Cgia di Mestre, dopo la sconfitta nella corsa alla poltrona di governatore del Veneto, di Luca Zaia si appresta a diventare una solida sponda. Ben inteso, in consiglio regionale Bortolussi rappresenta l’opposizione all’onda verde, ma «il clima che si vive a Palazzo Ferro Fini, non ha nulla di paragonabile con quello romano».
Vita: Addio opposizione, dunque?
Giuseppe Bortolussi: Intendiamoci: il giudizio su Zaia è sospeso. Siamo solo agli annunci, di sostanziale non c’è ancora nulla, se non una lista di buone intenzioni. Certo è che col governatore condividiamo un “idem sentire”.
Vita: Ovvero?
Bortolussi: La convinzione che è arrivato il momento di smettere di suonarcela e cantarcela. La gente vuole vedere i risultati e sia io che Zaia abbiamo interesse a dare ai veneti delle risposte.
Vita: Da dove si parte?
Bortolussi: In testa all’agenda c’è la riforma dello Statuto. In commissione stiamo lavorando bene. È un documento che tutta la Regione sta aspettando da anni, ma credo davvero che ci siamo. C’è intesa su tutto. A partire dal decentramento che allargherà gli spazio operativi delle Province e dei Comuni.

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