Welfare

La riconciliazione al centro del “Carlo Castelli”

Sarà assegnato giovedì 13 ottobre in una cerimonia a Reggio Calabria il premio organizzato da San Vincenzo e Fondazione Ozanam

di Redazione

Alla sala Teatro della Casa Circondariale di Reggio Calabria si terrà, giovedì 13 ottobre, la cerimonia di premiazione del premio “Carlo Castelli” organizzato dalla Società di San Vincenzo De Paoli federazione nazionale italiana e dalla Fondazione Federico Ozanam Vincenzo De Paoli, rivolto ai detenuti delle carceri Italiani.
Il tema prescelto per la quarta edizione 2011 del Premio “Carlo Castelli” riguarda il complesso nodo della riconciliazione, tra reo e vittima, tra reo e società. “ Ogni reato ha sempre due facce: su una è impresso il crimine, sull’altra il danno e la sofferenza. Gli strappi causati da una condotta criminosa, anche quando sono irreparabili, possono e devono lasciare spazio ad una profonda meditazione, che vada oltre il dolore e gli effetti spesso inutili e devastanti della pena.”

Questo in sintesi lo spunto su cui i concorrenti detenuti delle carceri italiane sono stati chiamati a riflettere ed esprimere elaborati letterari nelle forme espressive preferite. Nel corso della cerimonia  saranno proclamati i tre vincitori del Premio a cui andranno  i tre premi in denaro previsti dal  concorso; saranno inoltre segnalati con attestato di merito altri dieci autori dei migliori elaborati.

Alla cerimonia parteciperanno tutto lo staff organizzativo del premio della Società S. Vincenzo – Segreteria Castelli, tutte le autorità civili e religiose, gli operatori penitenziari e tutti i volontari  e le Associazioni di volontariato. Alla cerimonia, inolte, parteciperà una rappresentanza di detenuti, circa venti,  appartenenti al circuito “ alta sicurezza”.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.