Welfare

La rivincita dei miei fianchi

Da ragazza avevo il complesso. Invece un giorno...

di Redazione

Fu una coppia di gay italiani che lavoravano nella moda
ad aprirmi gli occhi. Da quel giorno sono diventata
orgogliosa delle mie forme…di Meriem Dhouib
Oppure: quello che le donne dicono… nei bagni turchi.
Come tutte le ragazze del mondo ho scoperto il mio corpo all’età adolescenziale, quando il mio jassad (corpo in arabo) si è sviluppato e si sono disegnate due onde sulle mie cosce, quelle che sarebbero diventate l’emblema della mia femminilità e l’oggetto della mia rabbia contro gli altri. Come in quasi tutte le famiglie arabo-musulmane, una volta a settimana pure io vado al bagno turco ed è lì, proprio in quel luogo pubblico, dove ho scoperto i difetti e i pregi del mio corpo.
Lì le donne si accaniscono d’invidia e di pettegolezzi contro tutte le altre che si pavoneggiano mostrando i loro fisici perfetti. Lì ho sentito i vari commenti su chi ha il seno a forma di mela chi a forma di pera, chi ha le gambe storte e chi le ha dritte, chi ha le cosce da hargma (cioè piatto fatto a base di piedi di animali), chi sembra una gazzella, chi ha la faccia da luna, perché tonda, fino al giorno che ho sentito la triste e pura verità della harza, l’altissima autorità del bagno turco, la signora che si occupa del bagno, delle cerette, dei massaggi, dei gommage? insomma quella che oggi si chiama estetista ed è pure diplomata, dirmi (pensate all’età di 15 anni): «Figlia mia che peccato, hai un viso bellissimo, un seno perfetto, la vita stretta, ma i fianchi a forma di “jarra” (anfora)».
Mi ricordo soltanto di aver versato una lacrima. Infatti dopo questo triste episodio, ho dovuto ascoltare anche i commenti di tante zie, cugine, sarte? Fin quando un giorno sono scoppiata dicendo: «Ma ditemi un pochino, ogni volta che vengo a trovarvi dovete farmi la visita medica per misurarmi i fianchi, potrei dirvi lo stesso, che una ha il naso storto, la faccia brutta, i capelli crespi?».
Una bella rivincita, ma non ero ancora soddisfatta, visto che fino all’età di 19 anni mi vestivo sempre con abiti larghi, con pantaloni due taglie più grandi coperta fino alle caviglie. A 20 anni avevo iniziato a lavorare in un albergo ad Hammamet come interprete e lì una coppia gay di italiani che lavorava per una grande marca di moda italiana, mi ha cambiato la vita. Le parole rivelatrici furono: «I fianchi e le forme piacciono a tanti uomini, perché li nascondi?».
Con dei disegni mi hanno fatto vedere che cosa poteva andarmi bene e che cosa dovevo evitare di mettere. Da allora i miei fianchi hanno avuto talmente tanto successo che non sono più stati un problema relativamente complesso. Anzi, ho incominciato ad attirare una certa fascia di età e uomini di certe origini. Avevo più successo nelle zone più meridionali dei Ppaesi: nel sud della Francia, nel sud dell’Italia?
Sembra la favola di Cenerentola ma la verità è che quando uno accetta il proprio corpo riesce a piacere di più agli altri. È vero anche che attiro di più gli uomini del Sud e gli uomini di colore rispetto a quelli del Nord. Prima mi offendevo ma è da qualche anno che quando mi fanno un commento per strada mi giro per vedere l’origine della persona e poi mi metto a ridere e mi ricordo di quella frase che mi aveva detto un mio amico: «I fianchi piacevano agli uomini perché erano il simbolo della fertilità».

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