Welfare
La salute che non ha bisogno di ricetta
Visita a sorpresa in un "negozio" di Milano
di Redazione
«Ma che negozio è? Cosa vendete?». È una domanda che le due Cristina – gestrici della Parafarmacia San Riccardo, in via Bazzini 3, a Milano – si sono spesso sentite rivolgere. Non parliamo di quando il negozio era solo in allestimento: due mobili d’epoca che fanno da sfondo avevano fatto ipotizzare ai primi curiosi che si trattasse di una bottega d’antiquariato? Quando tutto è stato pronto, insegna compresa, le perplessità non sono completamente scomparse. Di botteghe del genere, a Milano, non ce ne sono poi tante, e le domande si fanno più precise: che differenza c’è con una normale farmacia?
In fondo non cambia molto: mancano solo i medicinali che necessitano di prescrizione medica, la famosa “ricetta”. Il resto c’è tutto, ma c’è anche molto altro: automedicamenti o farmaci detti “da banco”, oltre a un’infinita gamma di cose che medicine propriamente non sono, ma servono come e anche più di quelle a prendersi cura di sé. Prodotti naturali, anzitutto, e ipoallergenici: «Sempre più spesso si manifestano allergie e intolleranze» spiegano Cristina & Cristina, «e l’attenzione nella scelta dei prodotti deve essere tesa a evitare i tensioattivi e i conservanti più aggressivi e discussi, come Sls, Sles e i parabeni, oltre al nickel». Ecco il perché della presenza nel negozio dei famosi sali del Mar Morto e dell’altrettanto celebre sapone di Aleppo, composto da olio di alloro, tipica e antichissima produzione del Medio Oriente tanto quanto l’olio di argan è specificamente marocchino. Alghe efficacissime nella cura della pelle arrivano invece dalla verde Irlanda e saponi al taglio d’ogni profumazione dalla Lettonia. Non mancano omeopatia, fitoterapia e Fiori di Bach, sempre più apprezzati dalla clientela che sta maturando una marcata tendenza a preferire principi naturali al posto della chimica, non solo per la cura del corpo ma anche per la casa, dove spiccano profumatori per gli ambienti e candele profumate.
Ma quello che fa davvero la differenza è il rapporto col pubblico: «Cerchiamo di soddisfare con rapido servizio le richieste speciali, anche quelle apparentemente bizzarre, al contrario di molti altri esercenti che sempre più spesso non si adattano al cliente, anzi cercano di piegarlo alla loro logica», spiegano le due Cristina. «Cremor tartaro e acido citrico, tanto per fare due esempi, sono sostanze forse un po’ in disuso, ma non scomparse. Noi le abbiamo reperite nel giro di poche ore, e i nostri clienti le cercavano inutilmente da anni…». Come? Attraverso l’utilizzo di moderni sistemi di ricerca e dell’insostituibile arte di mettersi a disposizione del cliente.
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