L’idea di fare rete l’associazione “Scuola della gente” di Pedrengo, provincia di Bergamo, ce l’ha scritta nel dna, anzi «è un intento che abbiamo nello statuto e, a ben guardare, in questi dieci anni abbiamo sempre lavorato in rete», spiega Marzia Baroni, presidente dell’associazione stessa.
Un decennio che ha visto all’inizio nascere il sodalizio da un gruppo di genitori e amici che si sono uniti in associazione proprio «per rispondere ai bisogni che si vedevano e da cui sono nati diversi progetti come il gemellaggio con Racaciuni, paese romeno dove è presente un missionario e dove si organizzavano le permanenze, di due settimane, dei ragazzi italiani per fare animazione con i bambini romeni. Ora l’iniziativa prosegue in modo autonomo», continua la presidente, che cita anche gli altri progetti nati in seno all’associazione, quali lo “Spazio gioco” per i bambini da 0 a 3 anni o la scuola di alfabetizzazione per donne straniere ? che ha visto uno stretto rapporto con lo “Spazio gioco” nell’accogliere i piccoli mentre le mamme imparano l’italiano ?, per non parlare dei corsi sulla genitorialità da cui il sodalizio ha preso il via.
Il progetto con il quale l’associazione di Pedrengo ha partecipato al Bando Volontariato 2008 si intitolava “Il parco: una casa comune” e mirava alla coesione sociale. «Tutto è nato da alcune famiglie del quartiere dove si trova il parco, che all’epoca era molto trascurato. Partendo proprio da quello spazio verde ha preso vita una rete nata da contatti e amicizie», racconta Baroni. Attorno al parco sono fiorite diverse iniziative che hanno visto il lavoro congiunto di differenti realtà del territorio: dal Gruppo Alpini a Legambiente, dall’Auser all’oratorio e alla cooperativa Eiter, oltre ovviamente all’associazione “Scuola della gente”.
«Con gli alpini abbiamo realizzato una staccionata, Legambiente ha fatto un percorso formativo per realizzare gli orti, gli anziani dell’Auser hanno raccontato la storia e ci hanno permesso di agganciare una fascia di età nuova per la nostra associazione e poi i ragazzi con l’oratorio, mentre la cooperativa ha coinvolto i giovani in un laboratorio che ha realizzato un cortometraggio», descrive Baroni. E alla sua conclusione il progetto continua grazie al Comitato del parco, nato proprio con il progetto e che è animato da alcune famiglie. Si organizzano feste di Natale, la sfilata di Carnevale e, sottolinea la presidente, «continua la sensibilizzazione del quartiere».
Uno dei frutti del progetto di animazione sociale finanziato con il Bando Volontariato 2008 è, come osserva la presidente, il clima cambiato all’interno del quartiere: «Adesso ci si saluta, si parla tra famiglie: il lavoro al progetto è stata l’occasione per conoscersi e poi da non è da trascurare l’arricchimento che ciascuna realtà ha avuto nel lavorare insieme alle altre associazioni».
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