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La Svizzera sospende vendita di carri armati a Iraq

Il governo ha rivisto la sua posizione su richiesta del Dipartimento federale dell'Economia, responsabile di un dossier che vuole chiarire l'uso dei carri in Iraq

di Redazione

L’esportazione di 180 carri M113 verso l’Iraq via gli Emirati Arabi Uniti e’ sospesa. Il Consiglio federale svizzero ha infatti deciso oggi di bloccare la sua decisione del 29 giugno che avrebbe permesso al Segretariato di stato dell’economia (Seco) di autorizzare la vendita dei mezzi blindati per 12 milioni di franchi. Il governo ha rivisto la propria posizione su richiesta del Dipartimento federale dell’Economia (DFE), che e’ responsabile del dossier. Si tratta di fare luce su questioni ancora aperte come la necessita’ della vendita e il tipo di utilizzazione dei carri in Iraq, ha spiegato il portavoce governativo Oswald Sigg in una conferenza stampa. Il 15 agosto il consigliere federale Joseph Deiss aveva chiesto al Seco di fare luce sull’utilizzazione di questi blindati. Secondo il capo del DFE la vendita dei carri non va autorizzata finche’ non sussisteranno garanzie di un’utilizzazione per soli scopi di polizia. Alla fine di giugno il Consiglio federale aveva approvato la vendita agli Emirati Arabi Uniti, che da parte loro hanno espresso l’intenzione di cederli all’Iraq. La decisione del governo ha suscitato polemiche. Socialisti e Unione democratica di centro (Udc) sostengono che la vendita non e’ compatibile con la neutralita’ elvetica. Secondo i Verdi la vendita contraddice lo spirito della Legge federale sul materiale bellico (Lmb).

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