Non profit
la svolta di celim:basta understatementpiù comunicazione
sotto la lente Centro laici italiani per le missioni
di Redazione
L’inaugurazione il 2 settembre scorso del ristorante Olga’s a Livingstone, in Zambia, è uno degli ultimi traguardi raggiunti da Celim – Centro laici italiani per le missioni nei suoi 54 anni di attività nei Paesi del Sud del mondo. È un esempio di come questa ong operia nelle zone calde dell’Africa e dei Balcani, promuovendo uno sviluppo equo e sostenibile. Nel ristorante, infatti, hanno trovato un’opportunità di lavoro tanti giovani, orfani dell’Aids, formati presso lo Youth Training Center della città, creato da Celim otto anni fa. Nel 2007 in questa scuola sono stati avviati corsi di sartoria, falegnameria, catering, idraulica, informatica e tecniche economico-gestionali.
La filosofia di Celim punta alla sostenibilità, e assume tante facce: turismo responsabile, alfabetizzazione, microcredito, educazione sanitaria, formazione, supporto tecnico, finanziario e professionale. Oltre allo Zambia, sono Mozambico, Albania, Kosovo e Giordania le realtà nelle quali operano i circa 30 volontari, che generalmente lavorano ai progetti per almeno un anno e mezzo. Una ventina di operatori sono impegnati in Italia nella progettazione, comunicazione e promozione del turismo responsabile. I 13 progetti in corso interessano la prevenzione dell’Aids, la formazione professionale, lo sviluppo delle tecniche agricole e zootecniche e la valorizzazione dell’ambiente.
Per quanto riguarda il reperimento dei fondi, nell’ultimo anno è cambiato l’approccio dell’associazione: «Celim non ha mai investito tanto nella comunicazione», racconta Alessia Cacocciola, responsabile Comunicazione e fund raising, «anche perché ha avuto sempre una base di soci fedeli che l’hanno sostenuta. Tuttavia negli ultimi anni il mondo della cooperazione è cambiato e questo ci ha posto di fronte a un bivio: ridimensionare la portata dei nostri progetti o fare un salto di qualità, dedicando più energie e attenzione alla comunicazione. Per tale ragione, da un anno ci avvaliamo di un consulente esterno. Stiamo cambiando pelle, ma dobbiamo lavorare ancora molto».
Sono diversi i canali che attiva Celim per il reperimento delle risorse: dai mercatini artigianali organizzati presso la sede di Milano ai progetti educativi nelle scuole, alle serate a tema. «La nostra manifestazione principale è la Fiera del Libro, da luglio a settembre a Milano, nella centrale Loggia dei Mercanti: ci garantisce le entrate maggiori dell’anno». Sul fronte 5 per mille, Celim resta con i piedi per terra: «Siamo abbastanza soddisfatti», spiega la Cacocciola, «anche considerato l’affollamento di sigle nel settore della cooperazione».
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