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La Tavola della Pace fa sua la “rivoluzione”
Con un appello invitano ad appendere la bandiera della pace ai balconi
di Redazione
«Di fronte alla brutale repressione di molte manifestazioni in corso in Libia e in molti paesi del mondo arabo, la Tavola della pace insieme a Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cisl, Articolo 21, Libera e numerose altre organizzazioni lancia un forte appello all’azione intitolato ‘Questa “rivoluzione” è anche la nostra’. La Tavola della pace, ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, invita tutti i cittadini ad ?esporre la bandiera della pace al balcone di casa in segno di solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo.
Ora basta con il silenzio e le connivenze. Basta con i proclami ansiogeni da “stato di emergenza”. Basta con la diffusione di paure, paranoie, allarmi e minacce. Basta con il pessimismo e il catastrofismo politico.
L’Italia deve intervenire, senza ulteriori esitazioni, per fermare la brutale repressione delle manifestazioni in Libia e negli altri paesi del nord Africa e del Golfo. Allo stesso tempo l’Italia deve agire in seno all’Europa, al sistema delle Nazioni Unite e alle altre istituzioni internazionali democratiche all’insegna della ferma difesa dei diritti umani, del dovere di proteggere, di assistere e di accogliere le vittime della repressione. Le norme giuridiche non devono essere soltanto scritte ma effettivamente applicate.
Questa “rivoluzione” è anche la nostra. Prima di tutto perché è pacifica e perché crediamo nella globalizzazione dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Secondo perché noi abbiamo tutto da guadagnare dal successo di queste storiche rivolte. Per questo noi non dobbiamo invocare stabilità, ma cambiamento. Per questo, senza ulteriori indugi, dobbiamo essere concretamente al fianco di chi sta rischiando la vita per la libertà, la giustizia e la democrazia contro ogni forma di repressione.
Per questo l’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di rompere con un passato fatto di sfruttamento, traffici leciti e illeciti, complicità con re, monarchi e dittatori, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e silenzi interessati.
L’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di guardare al futuro e mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno dei cambiamenti in corso. Oltre alla propaganda isterica sulla “minaccia islamica” e sull’”Occidente satanico”, oltre alla teoria dello scontro di civiltà, oltre alla vecchia logica delle armi e del muro contro muro, noi sappiamo che un altro futuro è possibile».
L’appello si conclude con un lungo elenco di iniziative concrete politiche e umanitarie che chiediamo all’Italia e all’Europa di attuare tempestivamente che trovate in allegato.
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