Si possono prevenire i suicidi in galera?
Suicidi in carcere, se ne parla molto per un piano di prevenzione e sensibilizazione, promosso dal dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. E intanto ci si continua a uccidere, addirittura a pochi mesi dal fine pena o pochi giorni dopo l’uscita dal carcere. Perché evidentemente la libertà con scarse prospettive fa paura, lo dimostrano le storie recenti di gente che si è tolta la vita nella fase di passaggio tra la galera e la libertà: a Bellizzi Irpino, un uomo di 54 anni, che fra un anno avrebbe finito la pena, si è impiccato alla grata della finestra. «Forse il detenuto è stato tradito dalla paura di uscire nel mondo esterno»”, ha dichiarato Cristina Mallardo, la direttrice del penitenziario.
Così i detenuti fanno prevenzione sulla droga
Di droga si parla poco in televisione, poco sui giornali, per trovare testimonianze significative che aiutino, in qualche modo, a capire perché tanti ragazzi facciano sempre più uso di sostanze, bisogna andare a cercarle nei giornali delle carceri, come il racconto di Massimo C. dalle pagine della rivista della casa circondariale di Ivrea, L’Alba: «Nel periodo più indeterminato e insicuro della mia vita, la pubertà, ero spinto alla fuga nella droga. Ero incerto nei comportamenti da assumere, insicuro e alla ricerca della mia identità. Per sentirmi qualcuno, dovevo appartenere ad un gruppo da cui assumere i simboli, le regole, i comportamenti; la “droga”, oltre che essere simbolo d’appartenenza diventò un mezzo per emergere e superare la sofferenza della vita, i limiti del carattere e della personalità».
Farsi giustizia da sé, una tentazione
Sentir parlare di ronde mette ansia anche alle persone detenute che hanno sperimentato, purtroppo, quanto sia facile il passo che porta all’uso della violenza, o alla voglia di farsi giustizia da soli, come spiega efficacemente un detenuto, Marco L.: «Mi sorge il dubbio che, mentre me ne sto qui privato della libertà, in realtà i cittadini fuori la libertà siano invitati a togliersela da soli. Qui in galera di gente che sa cosa vuol dire farsi giustizia da sé ce n’è tanta, ed è per questo che fatichiamo a vedere il lato buono di queste squadre di controllori-giustizieri».
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