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Attivismo civico & Terzo settore

L’acqua non si vende

Domani in tutta Italia mobilitazione contro la privatizzazione

di Luca Zanfei

Centinaia di piazze in favore dell’acqua pubblica. È prevista per domani la mobilitazione nazionale organizzata dal Forum Italiano dei movimenti per l’acqua che, nelle principali città italiane, ha organizzato fiaccolate, concerti, dibattiti e iniziative per chiedere la moratoria al decreto Ronchi.

L’obiettivo del Forum è quello di convincere il parlamento a sospendere la direttiva, che entro il 31 dicembre 2011 costringerebbe le Aziende di gestione del servizio idrico a capitale totalmente pubblico (in house) a dismettere il 40% delle quote al privato o a bandire gare per l’affidamento del servizio. Una scadenza che in molte regioni sta “costringendo gli Ato a procedere fin da ora per la privatizzazione dell’acqua”, spiegano dal Forum,  con il rischio che anche di veder svanire anche quel barlume di “pubblicismo” garantito dalle Spa a capitale. Ecco perché i coordinamenti locali per la gestione pubblica dell’Acqua, stanno contestualmente conducendo una campagna per il cambiamento dello statuto di molte aziende di gestione. Una corsa contro il tempo che sembrava aver convinto alcune amministrazioni a fare il grande passo, trasformando la Spa in ente di diritto pubblico e aggirando di fatto il decreto Ronchi.

Oggi però «tutto è fermo per i soliti giochi politici», spiega Consiglia Salvio, che con il Coordinamento Campano per la gestione pubblica dell’Acqua, a Napoli sta sperimentato direttamente l’immobilismo dei dirigenti locali. «Finche si tratta di promesse elettorali, va tutto bene. Ma quando si tratta di arrivare al dunque arrivano le scuse», continua. E in questo caso la scusa è la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha rigettato il ricorso contro il decreto (e principalmente contro la privatizzazione) presentato da cinque regioni Marche, Liguria, Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Piemonte).

Così le manifestazioni di domani saranno l’occasione anche per rinnovare l’importanza dei referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua che ha ottenuto un grandissimo successo con quasi un milione e cinquecento mila firme raccolte. Forse l’ultima spiaggia per rallentare il percorso avviato dalla legge Galli e oggi decisamente indirizzato dal decreto Ronchi.  

Altre informazioni sul sito www.acquabenecomune.org


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