Non profit

L’analista che guarda all’ambiente

Aldo Bonati - Ecpi

di Redazione

Nato a Milano l’11 maggio 1974, Aldo Bonati è a capo del dipartimento di ricerca di Ecpi. Laurea e master all’Università Bocconi, un’esperienza lavorativa precedente come product development manager in Bnl Gestioni Sgr, marketing manager in Citibank e fund raising officer in Avsi – Associazione volontari per il servizio internazionale, Bonati è uno dei più profondi conoscitori, per non dire studiosi, dell’analisi non-finanziaria o Esg (sociale, ambientale, sulla governance) applicata ai processi d’investimento.
Come mai l’investimento basato sull’analisi Esg fatica a prendere piede in Italia?
Credo che il motivo di fondo sia una scarsa educazione all’investimento. Vale sia per gli investitori individuali, sia per quelli istituzionali, dove per le scelte spesso prevalgono rapporti personali. Di solito si comprende poco che l’impatto dell’analisi Esg è sui rischi: se una società non è in grado ad esempio di gestire determinati rischi ambientali, potrà in futuro avere conseguenze negative sul proprio business. L’impatto sulle performance, invece, è più di lungo periodo.
Come avviene il processo di valutazione?
Il processo è certificato Iso9001 e si basa su informazioni pubbliche. Abbiamo un centinaio di indicatori, il 20% specifici per settore economico. Consideriamo anche specificità geografiche. E segnaliamo se una società opera in settori controversi (armi, tabacco, nucleare, pornografia, gioco d’azzardo, alcol, ndr). L’investitore, poi, può decidere se escludere determinati settori o anche come definirli: per l’alcol, ad esempio, c’è chi esclude i produttori, chi anche i distributori e le società che fanno advertising. Stesso discorso per gli armamenti: l’analisi si sta molto raffinando.
C’è più da augurarsi che crescano i prodotti d’investimento che utilizzano criteri Esg, o che quest’analisi sia pienamente integrata nell’analisi finanziaria mainstream?
Ritengo la seconda: se la si integra nell’analisi, per forza di cose nasceranno più prodotti. Però è anche la strada più difficile, perché da un gestore all’altro ci possono essere sensibilità differenti sulle varie dimensioni Esg. In ogni caso tutte insieme queste informazioni rappresentano un set che può essere utile: la nostra idea è fornirle appunto tutte, in modo che chi investe possa decidere quali utilizzare di più e quali meno.

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