Giornata internazionale

Lavoro minorile, Telefono Azzurro: «Non dimentichiamo web e social»

La storica organizzazione di tutela dell'infanzia, attraverso la voce del suo fondatore, Ernesto Caffo, interviene ricordando la necessità di un impegno contro lo sfruttamento, anche nelle forme più subdole come quelle del digitale

di Giampaolo Cerri

«I dati diffusi oggi dagli organismi internazionali sui bambini invisibili che sono in situazioni di sfruttamento lavorativo, confermano che la situazione è drammatica», a dirlo è Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro, la realtà che da 38 anni, compiuti di recente, si occupa di tutela e promozione dell’infanzia e dell’adolescenza, nella Giornata internazionale dedicata a questo tema.

Lo sfruttamento meno visibile: nel web

Dice il professor Caffo: «Esistono nuove forme di sfruttamento del lavoro gestite dalla criminalità organizzata, dal mondo dei trafficanti e da chi non rispetta la dignità dei bambini. È un tema su cui occorre agire, perché ogni minore dovrebbe essere libero di crescere in un mondo educativo, che li rispetti e che ne riconosca il valore. Il lavoro non può mai essere una forma di sfruttamento e occorre educare i ragazzi affinché conoscano i loro diritti perché sempre più spesso si trovano a vivere situazioni in cui non viene data loro la possibilità di poterli esprimere. Mi riferisco», prosegue Caffo, «alle attività meno individuabili, le forme di sfruttamento che avvengono nel mondo del web e nei social network attraverso le immagini di bambini vittime di abusi sessuali, ma anche a quei bambini che vengono utilizzati dai genitori come influencer per attrarre interessi economici».

Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro

Ascoltare i ragazzi ma anche fornire strumenti

Secondo Caffo, «occorre ascoltare i ragazzi e fornire loro maggiori strumenti per conoscere i loro diritti. Telefono Azzurro, attraverso i suoi servizi di ascolto è sempre dalla loro parte. Con il numero 114 – Emergenza Infanzia è possibile segnalare i casi di emergenza sfruttamento, attraverso il 116.000 i bambini scomparsi che sempre più spesso sono vittime di tratta e sfruttamento lavorativo e infine il servizio di ascolto 1.96.96 per consulenza psicologica», conclude il professore.

Foto di apertura di AP Photo/Emilio Morenatti/LaPresse.

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