Welfare
Lavoro, torna a Torino “L’impresa di un’economia diversa”
Dal 4 al 6 Settembre nel capoluogo piemontese, salito alle cronache per i morti della Thyssenkrupp, si svolgerà la VI edizione del Forum di Sbilanciamoci! Tema principale: le politiche dell’occupazione
di Redazione
“Un bel lavoro – Diritti, economia di giustizia, imprese responsabili”, è questo il titolo del Forum ‘L’impresa di un’economia diversa’ che si terrà a Torino dal 4 al 6 settembre organizzato dalla campagna Sbilanciamoci! Il Forum delle 50 organizzazioni aderenti alla campagna che ormai da sei anni si confronta a distanza con il Meeting confindustriale di Cernobbio. Quest’anno si concentra sul tema del lavoro e su un modello di sviluppo fondato sulla precarizzazione, l’assenza di diritti, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali.
Torino è la città delle grandi fabbriche e dell’automobile, ma anche degli incidenti sul lavoro come nel caso della Thyssenkrupp. Il capoluogo piemontese rappresenta il luogo ideale per una riflessione sul sistema delle imprese, sul modello di sviluppo e sul mondo del lavoro, temi che da anni sono al centro dell’impegno della campagna Sbilanciamoci!
Bassi salari, sicurezza sempre meno garantita, precarietà diffusa, erosione dei diritti sociali, delocalizzazioni e nuove povertà sono i temi affrontati nelle sessioni di lavoro che avranno luogo a Mirafiori. La critica di Sbilanciamoci! all’attuale sistema economico è ricca anche di proposte; il Forum consegnerà al Governo Berlusconi una proposta per la Finanziaria 2009 basata su un modello di sviluppo sostenibile e di qualità, con al centro i diritti sociali.
Il Forum ‘Un bel lavoro’ si tiene alla Cascina Roccafranca (Mirafiori Nord) e prevede la presenza di oltre 50 relatori italiani e stranieri che interverranno in sei sessioni plenarie e dieci gruppi di lavoro tematici. Una sessione di quest’anno, dedicata al tema delle ‘nuove solidarietà’, viene organizzata in collaborazione con i sindacati dei metalmeccanici FIOM e FIM e prevede la partecipazione di delegati dal Brasile, dalla Serbia, dalla Turchia, dalla Polonia: laddove si intrecciano i temi della delocalizzazione della produzione, le politiche delle multinazionali e i diritti dei lavoratori.
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