Diritti umani

Le Acli: «Accogliere i migranti è un atto di civiltà, no al rinnovo del Memorandum con la Libia»

Le Associazioni cristiane lavoratori italiani, attraverso il delegato per l'immigrazione e l'accoglienza Gianluca Mastrovito, lanciano un appello al governo Meloni sul patto siglato nel 2017 e non rispettato dai libici, ma richiamano anche a un maggiore impegno in vista della Giornata mondiale del Rifugiato del 20 giugno

di Redazione

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Le Acli, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato in programma domani, 20 giugno, rilanciano un appello forte e chiaro per la tutela dei diritti, l’accoglienza e la promozione della dignità di milioni di persone costrette a fuggire da guerre, persecuzioni e disastri umanitari. «Parliamo di oltre 120 milioni di persone nel mondo», dichiara Gianluca Mastrovito, delegato nazionale per l’immigrazione e l’accoglienza delle Acli. «Ma dietro i numeri ci sono storie, nomi, sogni spezzati, vite che hanno perso tutto tranne la speranza. Ed è nostro dovere accoglierle e costruire insieme percorsi di umanità condivisa».

Le Acli lanciano anche un appello al governo italiano: non rinnovare il Memorandum d’intesa con la Libia, siglato nel 2017 e ritenuto da numerose organizzazioni internazionali responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. «Dal 2017, oltre 85mila persone sono state intercettate in mare e riportate in Libia», spiega Mastrovito. «Molte di loro sono state detenute, torturate, sfruttate. È inaccettabile continuare a collaborare con chi viola ogni principio di legalità e umanità».

L’accoglienza non è emergenza, bensì scelta politica e culturale. Significa costruire percorsi di integrazione, inclusione, ascolto e valorizzazione delle persone. «Con il giusto sostegno, i rifugiati possono diventare protagonisti dell’innovazione sociale e dello sviluppo economico. In un’Italia colpita dall’inverno demografico, questa è una verità che non possiamo più ignorare», conclude Mastrovito.

Credit: foto Pixabay

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